mercoledì 30 aprile 2008

Campionati Italiani 2008 middle in liguria



Angelo in M 35
Qualificazione A
alle Capanne di Marcarolo
4° classificato tempo 49.44 (1° Hueller 39.53)
Finale A in M 35 ai Piani di Praglia
11° classificato tempo 34.23 (1° Anuchkin in 26.45)


Ale in M A
24° tempo 1.18.56 (1° Seppi M in 39.01)
Finale B in MA
6° classificato con 41.12 (1° Santoni con 30.03)

Week end lungo in liguria per il 25 aprile e per il Campionato Italiano Middle.
Venerdì giornata tranquilla di viaggio con sosta alle capanne di Marcarolo per il pranzo e una breve passeggiata per uno dei laghetti artificiali (che servono l’acquedotto di Genova)
purtroppo asciutto per lavori di manutenzione. Arriviamo presto al nostro B&B di Masone per riposare e leggere un po nel loro giardino (un francobollo occupato quasi tutto dal posteggio della Sharan). Nel pomeriggio siamo al centro gara (deserto) e abbiamo indicazioni per la cena: ristorante da stella a due passi sulla strada. In realtà facciamo quasi 30 minuti di camminata in una tranquilla valletta interna. Ottima cena con un tiramisù spaziale.
Non abbiamo i tempi di partenza dell’indomani e così sveglia all’alba per la colazione, con un tempo bigio e pieno di nuvole basse. Meno male perché parto a 1 minuto. Sbagliamo il pettorale e così alla partenza c’è un po di agitazione e nella fretta non mi ricordo se ho fatto il ceck! Il primo punto non è banale e faccio un po di fatica ad entrare in carta, per il secondo sono molto alto. Al 5 mi faccio attrarre da una lanterna posta in basso per poi scoprire che la mia era 20 metri in salita. Mannaggia a non leggere la descrizione punti. Alla sesta sono terzo nella classifica generale. Alla 7 rimango troppo basso e nella fretta esco male e scendo invece di salire (errore che sto ripetendo troppo spesso) e così per la 8 passo sotto allungandola. La 10 decido di andare tranquillo, ma dopo aver superato il fiumiciattolo sbuco nel giallo e capisco poco. Vedo una lanterna sotto un albero e non è la mia. Confondo questa punto in cartina e penso di essere alto e così scendo finendo nel bosco!!!! Risalgo un po a caso e ritorno alla lanterna sotto l’albero e vedo poco più sopra la mia. Timbro in fretta e mi ributto verso il basso, devo solo correre nel giallo fino al bosco…ma sono subito nel bosco. C’è qualcosa che non va? Errore di 180° non ho girato la cartina…e per la terza volta risalgo i pratoni. Per la 12 sono ancora un po alto, mentre per la 13 decido di fare la strada lungo i pratoni passando sopra la linea rosso di conduzione: secondo miglior tempo. Arrivo con tanti timori per la gara e con quei due errori di troppo e troppo stupidi.
E’ presto e così decidiamo di scendere al mare a Varazze, finalmente spaparazzati in spiaggia con focaccia, giornale e MP3 e un sole che finalmente ci riscalda alla grande.
Sabato pomeriggio, serata tecnica (disertata per una bella doccia) e cena sociale con garetta (vista) nel centro di Masone e il DIPA che si batte alla grande con i primi (credo sia arrivato terzo).
Griglie strane e poi cancellate o stracciate in attimi di tensione. Parto tardissimo domani si dorme alla grande. Bella giornata. L’arrivo adagiato nella piana, partenza a 40 minuti al passo sopra una montagna. Primo punto vicino, ma tra i sassi: non devo sbagliare. Trovata subito, vado alla seconda: breve costa e poi discesa tra i sassi, ma fino a dove? Mi è difficile vedere il verde del bosco e l’albero isolato: rallento e la trovo. Scendo veloce ma faccio fatica a leggere la carta e con la bussola poco affidabile visto le rocce magnetiche mi “perdo” un po tra i recinti: mi accorgo che sono salito per poi ridiscendere inutilmente. Ho perso almeno 1 minuto buono. Alla 5 sono basso, mentre per la 6 esco male e perdo ancora del tempo (secondo gli split time anche troppo, da verificare). Per la 7 si corre in salita e per la 8 in costa senza grossi problemi. Discesa verso il punto spettacolo (gli split time mi danno 7 secondi, mentre ad Oleg zero secondi!!!). Per la 10 corro sulla linea rossa, mentre per la 11 decido di stare in quota per poi risalire il terzo avvallamento: in realtà in zona punto (dove avevo paura di non trovare il punto visto le microforme del terreno) la vedo da lontano che quasi stento a credere che sia la mia. Scendo per la 12 e in costa per la 13. La 14 mi sembra difficile (sempre in zona punto) in realtà la vedo subito e poi corro verso l’ultima a vista.
Arrivo soddisfatto della gara anche se so che ho fatto alcune sbavature, ma non pensavo così “grosse”.
Rispetto alla gara di qualificazione questa mi è piaciuta di meno soprattutto il tipo di tracciato. Non ho capito molto questa partenza. Nessun incrocio. Pochi cambi di direzione. Pochi cambi di ritmo. Le prime 7 quasi tutte sulla stessa linea.
Meglio i tracciati, meglio la cartina del giorno della qualificazione.
Da non credere i tempi di Oleg sia in qualificazione che in finale: 6 minuti in qualifica su Loss su una gara di 34 minuti (il 20% più veloce) e 4 minuti su Arduini (nuovo campione Italiano) su una gara di 26 minuti (il 17 % più veloce).
Adesso un po di pausa prima della nostra gara di Tradate di MTBO.

giovedì 24 aprile 2008

Coppa italia a Vigolana

M 50
Massimo 5° classificato tempo di 50’ 28
(Balboni con 44’ 26)
M 45
Angelo 15° classificato tempo di 1.13.26
( vince Pilat con 46’42)
W 40
Rosella 5° classificato
tempo di 1.17.38 (vince Gottardini 1.03.24)
M A
Dipa 18° classificato
tempo di 1. 16.52
(vince Rusconi 57’ 16)

Dalle stelle alle stalle….per Angelo
Dopo un pomeriggio in sella alla fidata bici e un primato insperato nel Trofeo Lombardia MTBO
nella categoria assoluti, arrivano le dolenti note. Scappiamo via di corsa dalla corsa, ma non a piedi e non con l’opel corsa, per essere a Vattaro in serata.
Albergo triste e austero e alle 21 siamo già a letto stanchi e morti.
La mattina è solo sole e cielo azzurro. Un azzurro che bacia le bianche vette ricoperte da neve freschissima.
Per fortuna il nostro presidente ci salva da un “posteggio” inventato su un sentiero di montagna tanto per far fare un po di strada inutilmente. Parto presto. Mi riscaldo insieme a Max e Ros.

Le prime lanterne scorrono in velocità e alla grande: leggo, corro, punto d’arresto e progetto per le altre tratte: massima concentrazione.
Alla 6 per paura di scendere ancora (è dall’inizio di gara che scendo) sto troppo alto e dopo aver superato il vallone con qualche difficoltà di alpinismo non proprio tecnicamente perfetto (grazie ad alberi mi salvo da un bel volo). Arrivo in zona punto, ma freschi tagli di bosco mi mandano in tilt. Passo vicino due volte alla lanterna, che si trova in una buca in piccolo avvallamento non segnato in carta e non la vedo. Alla fine ecco li che si specchia nelle acque della buca. Sono in affanno e pur avendo scelto con calma la strada per andare alla 7, vado in discesa invece che in salita!!!(lettura pessima della carta). Confondo un sentiero per un’altro e da li cerco di confrontare il terreno con la carta che piano piano non mi risulta perfettamente (!!!!!). In altre parole non mi ritrovo più. Penso di essere in zona punto, ci sono le canalette (forse un po troppe) e invece dopo molte riflessioni fatte al termine della gara, sono solo 10 curve di livello più in basso!!!! Nella mia ricerca trovo una lanterna che non corrisponde alla mia (sono stufo di cercare e così non guardo neanche il codice) e mi convinco che la cartina ha dei problemi: la punzone. Ecco perchè ho sbagliato. Risalgo per la 8 e sbuco su un sentiero grosso! Mi fermo e non mi ci capacito. Ma dove sono? Alla fine lentamente emerge dalla nebbia del mio cervello la risposta: sono dove dovevo essere 20 minuti fa per andare alla 7. Infatti poco dopo ecco la mia lanterna. Sono stanco e soprattutto deluso da questi due errori: il resto della gara è solo sofferenza fisica, ma soprattutto psicologica: non ho voglia di fare le altre lanterne…mi ritiro!!! Tengo duro, ma la testa è altrove. Alla 10 trovo, dopo aver vagato per un po, Stefano Demattè che sta basso e forse ripete il mio stesso errore.
All’arrivo il sole splende come non mai, ma sono veramente deluso dalla mia prestazione tanto da abbandonare il campo prestissimo per ricercare un po di pace al lago di caldonazzo.
Pranzo a due passi dalla riva e poi lettura sul pontile sotto un bel sole e un placido e tranquillo panorama. Il rientro senza problemi ci riporta a Rovello Porro in attesa della liguria e dei Campionati italiani middle.

mercoledì 23 aprile 2008

Lurate Caccivio doppietta Varese negli Assoluti della MTBO




Campioni in erba crescono alla grande, Jason smessi i piedi per far correre la bici di legno,
aziona i pedali e con la nuova bici tutta nera (al seguito della mamma) arriva secondo.





Jason Esordienti tempo 1.21.23 2° classificato



Angelo Assoluti tempo 1.13.43 1° classificato
Mark Assoluti tempo 1.16.29 2° classificato
Fabio Open lungo rit

Sabato pomeriggio, finalmente il tempo si trasforma e il clima diventa veramente gradevole; siamo forse in primavera?
Dopo i nubifragi dei giorni scorsi attrezzo la bici al peggio: gomme tassellate, paraspruzzi anteriore e posteriore, maschera e pinne (per il fucile sono contro la caccia).
Chiedo partenza prestissimo causa trasferta a Vigolo Vattara per la Coppa Italia.
La gara nel complesso scorre bene, sono concentrato e pedalo tranquillamente non voglio strafare: alla due vedo già nel mirino Guglielmetti e naturalmente sbaglio! Attraverso più volte guadi e fiumiciattoli e sentieri trasformati in paludi. Siamo al cambio carta e per leggere la lanterna in cima al santuario imbocco la stradina sbagliata. Alla 9 decido di fare asfalto e per la 10 ritorno dalla stessa strada e ritrovo Guglielmetti. All’uscita dal punto parto in quarta e non lo vedo più!!! Per la 11 e la 12 vado un pò a memoria, mentre alla 13 in zona punto vado così veloce che imbocco il sentiero sbagliato, mi sale un pò il panico: ritorno indietro e scendo pe ril sentiero giusto. So che sono vicino, ma non lo vedo! Mi fermo. Leggo meglio la carta. Devo solo andare avanti pochi metri. Eccola la vedo giù nel vallone a sinistra. Per la 14 mi invento un pò la strada tra alberi tagliati e tracce di sentiero. Le due lanterne in città sono a rischio di traffico e gente a spasso: speriamo in bene. Per la 17 e l’arrivo vado un po a caso.
Nel complesso sono soddisfatto anche se a tratti mi perdevo in un bicchiere d’acqua innervosendomi parecchio.
Pur avendo una porzione di bosco piccola il tracciato è stato divertente e impegnativo sia dal punto di vista tecnico che ciclistico. Bravo Beppe.

Il mio percorso è stato di 21,8 Km
Velocità media 17,8 km/h
Fcm 163

lunedì 14 aprile 2008

S. Caterina di Tretto

Lasciata Malerba con bel raggio di sole procediamo verso Schio: naturalmente sotto l’acqua e con 30 minuti di coda in autostrada.
Non si arriva più, la strada è lunghissima e si inerpica sui monti come una mulattiera, ormai disperati in lontananza vediamo un paio di lucine, nel buio più totale: è lui. Il ristorante albergo da Marco.
Cena tipica, due parole con Francesca Pellizzola reduce dalla gara di Imola e poi a nanna, mentre fuori continua a scendere acqua. La mattina non riserva sorprese: freddo, nuvole basse e acqua.
Per fortuna la partenza si può raggiungere in auto .. ne approfitto grazie a Paola.
Gara
Distanza 5,16 (dichiarata 3,980 + 180)
Tempo 47’ 46” 6° classificato (1° Loss 38’ 54”)
Ritmo medio 9.25
Fcm 164

Lanterna 1 subito in salita e le gambe non girano a dovere (sarà la gara di MTBO), il verde è meno fitto del previsto.
L 2 esco e sono un pò disorientato, ma c’è solo da salire e poi stare in costa
L 3 non vedo il sentierino che costeggia la linea rossa e decido di salire e prendere il sentiero sopra per poi scendere nel bianco.
L 4 anche qui invece che stare in curva di livello salgo per poi scendere: strada sicura ma forse lenta
L 5 mi rilasso visto che sulle lanterne arrivo giusto e la lanterna non è difficile, peccato che la cerco nel bianco e invece è nell’aperto disboscato (solo con una grande lente, con luce e da fermi si può vedere in carta la differenza). Perdo almeno due minuti.
L 6 nessun problema
L 7 scendo sul sentiero e poi su per la traccia, in zona punto ci sono più avvallamenti di quelli disegnati, rallento.
L 8 costa e poi la prendo da sotto
L 9 scendo a destra cercando i sentieri, ma arrivo giusto sulla lanterna
L 10 sentiero e taglio la collina
L 11 non vedo il sentierino che rimane alto e scendo su quello basso per poi tuffarmi in curva di livello nel verde 3. Arrivo giusto ma quanta fatica a correre e stare in piedi.
L 12 e arrivo sempre costantemente sotto una bella pioggia.

Una gara abbastanza pulita un errore in zona punto e forse un paio di scelte criticabili, ma ho preso un sacco di tempo di distacco dal primo. Appena ho gli intertempi voglio verificare le mie sensazioni con la cruda legge del tempo.

1° prova Trofeo Lombardia MTB-O 2008 bagnata….prima fortunata.

Le previsioni e gli ultimi giorni non danno molte speranze: acqua, acqua e ancora acqua.
Incrociamo le dita al ritrovo, quando vedo che il tempo è uggioso, ma almeno tiene.
Partenza e arrivo a pochi metri: il giro è in senso antiorario.

Gara:
distanza percorsa 21.1 km

velocità media 16,3
Fcm media 64
Tempo 1.16.46 3° classificato (vincitore 1.07.01 Gasperotti)

Lanterna 1: entro subito, ma un contadino mi dice hai sbagliato devi tornare indietro…ma come la cartina dice il contrario!!!
Lanterna 2, 3 e 4 nessun problema, anche se decido di tornare indietro e fare la strada alta per la 4.
Lanterna 5 anche qui passo sopra, i n zona lanterna mi perdo un po perché le tracce sono varie…
Lanterna 6 il mio primo errore di parecchi minuti. Filo come un treno e arrivo al bivio ( ero a pochi metri dalla lanterna scoprirò dopo) e mi dico che sono andato troppo lungo e così ritorno indietro. Ma dopo un po giro la bici e alè riprendo la strada ritornando a dove ero prima. Confusione, il bosco fitto non mi permette di vedere dove sono e alla fine provo ad andare avanti e fatti pochi metri vedo la lanterna!!!!
Lanterna 7 scelta obbligata e in salita…da spingere la bici.
Lanterna 8 nessun problema (vedo Steven fermo con la bici bucata)
Lanterna 9 prima decido di tornare indietro, ma poi opto per il prato e la scelta a destra (tratta molto lenta e faticosa). In zona punto leggo male l’ingresso e sulla salitina supero Licia che ne dice di tutti i colori sulle strade chiuse.
Lanterna 10 il pezzo sul lago vale forse la gara…
Lanterna 11 Opto per la strada asfaltata che mi porta verso il sentiero di accesso, ma i conti non tornano e mi ritrovo “perso”. Incontro Cristina che cerca, molto più in alto, un’altra lanterna. Capisco e scendo parecchio e alla fine la trovo…ma trovo anche Daniele Lubello che partiva dietro di me. Riparto a razzo per staccarlo.
Lanterna 12 non trovo il sentiero basso e la prendo da sopra (con un po di salita gratis) e ritrovo Daniele. Lanterna 13 nessun problema



Lanterna 14 e 15 non capisco come farle. Per la prima ok, ma per andare alla seconda dovrei optare per attraversare il fiume? Nessun segno in carta si può guadare?


Non voglio rischiare e faccio il giro largo, ma che fatica e comincia a piovere.

Lanterna 16 - 17 Arriva il diluvio d’acqua: sentieri sono come canali della laguna veneta…
Lanterna 18 esco male e non capisco niente, ma come faccio ad attraversare il fiumiciattolo!
Ritorno sulla strada asfaltata ed ecco l’ultimo punto, all’arrivo e Stefano.
Pioggia finita e beffardamente arriva anche un bel sole!!!
Gara
Premetto che essendo una gara promozionale e la tecnicità non è al primo posto (dalla cartina ai percorsi), d’altro canto alcuni piccoli accorgimenti avrebbero migliorato di molto il lavoro svolto dagli organizzatori per questa prova.
Categoria Nera/Assoluti: gara tosta da Coppa Italia.
Tratte di pura bici alternate a tratte di orientamento, con salite secche, guadi e sentieri erbosi: insomma tutto OK per divertirsi.
Il temporale nel finale ha reso ancora più “eroica” la gara.
Se posso farei degli appunti generali alla gara e alla cartina: senza ordine d’importanza.



Problema verde:
non si distingueva il verde privato (molto lontano dal colore corretto) dal verde dei boschetti. Così pure i vigneti sono irriconoscibili (troppo piccoli) e orientati tutti a nord (mi sembra che devo corrispondere a come sono disposti nella realtà)






Nella mia categoria la zona dei punti 11 e 12 (vedere foto) è diversa dalla cartina vecchia: i sentieri sono stati traslati verso l’alto rispetto alla strada asfaltata!!!
Spesso le tracce dei sentieri nei vigneti erano introvabili o uguali ad altre (non riportate in cartina): insomma tra l’erba alta, i pochi passaggi, era un vero terno al lotto prendere quello giusto.
PERCORSI
I Cerchietti forse erano un pò piccoli, ma comunque in troppi casi non sono stati aperti, rendendo così poco leggibile la zona punto.
I Numeri e codici erano piccoli.
In alcuni casi poi sono nascosti sotto il nero (va bene che così vedo il sentiero/la strada da fare, ma se leggo male il numero e il codice questo mi servirà a poco!!!). Bordarli con il bianco (vedere foto) avrebbe reso tutto più leggibile.
Assolutamente troppo piccoli i segni, invece molto importanti, per la scelta della strada :
le X rosse (che essendo sopra le strade nere erano quasi completamente coperte da questo colore),
il passaggio alla fine (vedere foto),
le sbarre,


le tratte non trovabili sul terreno ma utilizzabili sono disegnate in cartina con il tratto da sci-o verde tratteggiato (foto precedente).

lunedì 7 aprile 2008

Valsugana due giorni…in chiaro scuro

La trasferta parte con il sole, ma ben presto il tempo si trasforma e diventa squisitamente invernale. Dopo anni di passaggi lungo l’autostrada con la fatidica frase “la prossima volta ci fermiamo a quel castello” e… finalmente, approfittando della giornata del FAI, visitiamo il castello di Ala Avio. Nei punti più significativi, alcune giovanissime guide, ci davano le informazioni essenziali (erano studenti di prima media), sotto la supervisione della guida ufficiale che integrava il tutto. Decisamente bello e particolare visto che nel maschio centrale, dopo 3 piani vuoti, si arriva nella stanza dell’Amore: una gran bella stanza con il soffitto a volta. Dalle molte feritoie: si domina la valle. Affreschi, in parte ristrutturati e in parte persi, con scene d’amore molto audaci per quel tempo: addirittura viene rappresentato un bacio tra due amanti.

Gara Campionato Trentino
E’ meglio dire subito le cose come stanno: non mi è piaciuta e per molti fattori.
1 Ho pedalato per il 95% su asfalto
2 Troppi punti li ho passati due volte: avrò sbagliato la scelta della strada!!!
3 Salite per la massima pendenza e discese con la massima pendenza
4 I codici e il numero sequenza erano poco leggibili (soprattutto quando situati nei centri abitati)

La 1° secondo me, non era posizionata giusta: la lanterna era all’inizio del ponte ovest, invece il cerchietto era centrato all’inizio a est .
Dopo la 3° mi sono un pò stufato di fare asfalto. La concentrazione e le gambe viaggiano a ritmo ridotto pensando alla gara di domani.
Alla 6° faccio un bell’errore, ma anche alla 9 non sono da meno visto che vado prima alla 10. Per fortuna mi accorgo e così pedalo verso la 9 e incrocio Stefano Mattiotti che va come un “treno”. Mi ha preso tre minuti e già non lo vedo più: la gara ormai è andata. Un bel guado mi fa meditare “passo o non passo….passo” finendo a mollo e non di poco. Altro guado, poco prima della 100 ops della 50.
Arrivo in discesa (!!!!). Un bel rettilineo. Gli ultimi 20 metri sono nell’erba, a fianco della strada. Li il buon Fabio, a ridosso del finish, mi dice piano piano (ma non era pieno pieno)…..mentre sto cercando di frenare sull’erba liscia finisco nell’abbattere in parte il paletto.
Stefano purtroppo ha punzonatura mancante e così arrivo secondo dietro ad uno strepitoso Stefano Demattè.

B&B a Roncegno Monte Tesebo
Da poco ristrutturato, abbarbicato al fianco della montagna, ci accoglie Stefania con una buona e ristoratrice tisana accompagnata da una torta ottima.
Le camere sono denominate come le piante, la nostra è “la malva” e la vista sulla vallata ripaga il costo dell’alloggio. In realtà la gentilezza, la cortesia, la prima colazione da favola (una torta di fragola “spaziale”) e tanti piccoli/grandi accorgimenti hanno reso estremamente piacevole il soggiorno purtroppo troppo breve e con un clima uggioso e bigio (se vi capita andate)


2° prova di Coppa Italia
Fa freddo, il tempo non promette niente di buono, la voglia di pedalare non c’è.
Paola si rintana in auto a leggere, mentre preparo il mezzo. Ieri mi sono dimenticato, alla partenza, di far partire il Forerunner, oggi non succederà e soprattutto dovrò rimanere concentrato fino alla fine.
In partenza la tensione si stempera e la voglia di gareggiare aumenta grazie alla chiacchierata con Stefano Demattè: anche oggi sono l’ultimo a partire.
Scelgo la strada sicura per la prima, non fidandomi del sentierino con pedalabilità ostacolata (!!!!).
Agli intertempi prendo ben 1 minuto e mezzo da Stefano in pratica ho impiegato il doppio del tempo: eppure non ho sbagliato e ho pedalato. Forse sono partito troppo prudente o poco riscaldato?
2° non mi fido dei piccoli sentieri tra i vigneti e scendo sulla strada asfaltata, passando vicino anche alla mia 10 e pago poco pegno.
3° vado un po lungo e vedo sbucare un atleta da dietro la serra giro la bici e torno indietro.
4° mi ritrovo un bel “lavori in corso” con tanto divieto di accesso, per fortuna un signore mi invita a proseguire infischiandomi delle ruspe, dei buchi e delle transenne (nel comunicato gara e ne in cartina nessun accenno).
6° in cima ad una ripida salita per poi scendere (a piedi) per una scalinata
7° non riaccorgo che vado bene di gamba e supero il bivio, retromarcia
8° scelgo di tornare indietro, superare il ponte e poi il sentiero mi porta diretto alla lanterna
9° in un primo momento penso di tornare indietro, ma poi opto per arrivare sulla strada asfaltata e in punzonatura vedo Cantù partito 3 minuti prima di me
10° Cantù mi fa da lepre ma ad un bivio sceglie un’altra strada, mentre io scelgo la via più sicura e diretta
11° e 12° scelte obbligate
13° devo pedalare forte per tenere a distanza Cantù ma in prossimità di un bel cancello chiuso, mi riprende
14° ho letto e progettato prima la strada. Appena timbro vado sicuro sotto il ponte in cerca della strada persa nel letto del fiume… dopo sull’asfalto andiamo lunghi
15° giù diretti e così pure la 16°, manca solo il giro di pista, mentre Paola (in attesa da parecchio tempo) mi incita e do così fondo alle mie ultime energie.
1° classificato con 1 minuto di vantaggio su Stefano (partito alla grande e sul finale si è fatto mangiare tutto il vantaggio), mentre Scalabrin pedala alla grande ma alla fine mancano le ultime lanterne, forse un guasto!