Una trasferta pregustata da tempo per molteplici aspetti: il posto decisamente bello e bucolico, gli alberghi attrezzati e dal menù ricco e gustoso, la possibilità di confrontarsi con tanti orientisti forti….“eravamo quattro amici al bar “ (Max+Ros, Angelo+Paola) pronti per una due gare anche se già da settimane era scritto nelle stelle una 2 gg bagnata….è così è stata.
Sabato il tempo non ha dato tregua: acqua, acqua e ancora acqua. In più nuvole basse. Temperatura sui 12°.
Gara middle dove sono i “duri” del Varese O. che scendono in campo e affrontano il nubifragio, mentre il gentil sesso decide all’ultimo momento di fare salotto in auto.
Pomeriggio dedicato allo shopping culinario: abbiamo trovato ottimi negozi e simpatici negozianti che ci hanno fatto assaggiare di tutto e di più. Abbiamo comprato parecchia merce anche “di sottobanco” (un vino particolare, fatto in casa, da sorseggiare con i dolci).
A parte noi, poca gente in giro. Proviamo anche le nuove scarpe da Ori targate Salomon, ma non troviamo i nostri numeri. Saranno forse le scarpe del futuro?
Serata di gran galà per cena con un menù ricco e “buonissimooooooo”. Ci facciamo un pensierino anche per domani, dopo la gara.
Concludiamo la serata in allegria sfidandoci ai giochi: calcio balilla, biliardo, piattello.
Siamo i primi a partire e il tempo tiene, così Massimo convince Rosella ad affrontare la gara “long”.
Ho corso in piena solitudine (partivo a 00.00) e ne è valsa la pena: nessuna distrazione, massimo godimento dell’ambiente naturale, immerso in uno stato di flit-zen incredibile.
Alla fine sono soddisfatto della mia prestazione, anche se nel finale la stanchezza si è fatta sentire, ma credo di aver fatto le scelte giuste. Arriva anche Ros. Molto contenta è con l’avventura di esser rincorse da…. una mandria di mucche e salvata dal contadino che la fa entrare addirittura in casa per poi indicargli la strada per il bosco senza mucche.
Gara lunga per Massimo, che soffre e arriva in solitaria epochi minuti dal Campione italiano Di Stefano.
1 tappa
M+45 (vince Di Stefano con 33’ 49)
Angelo 2° posto con 35’ 39
Massimo 4° posto con 41’48
2 tappa
M+45
Massimo 5° posto con1.19.38
Angelo 1° posto con 1.03.59
W+35
Rosella 2° posto con 1.03.20 (con la prima gara avrebbe fatto podio)
Classifica finale
M+45
1° Angelo
5° Massimo
La gara 1 tappa
Parto subito e non leggo bene le scelte di percorso per andare al primo punto, che risulta molto lontano. Salgo, scendo, aggiro e alla fine perdo rispetto agli altri dai 30’ al minuto di gara.
Seconda facile. Terza in salita: raggiungo Sefano Galano. In cima vedo (o credo di vedere) una persona ferma nella nebbia che sta leggendo la cartina. La punto perché starà andando alla mia.
Più mi avvicino e più rimango perplesso: è proprio un indeciso NON si muove. A pochi metri dal “fantasma nella nebbia” mi accorgo che sono solo dei rami di un cespuglio a forma di orientista con tanto di cartina: scherzi dell’acido lattico. Sono comunque sulla linea giusta per la lanterna.
Per la 4 si scende per poi salire (sono stufo di fare lo joh-joh) dove cerco di decidere la prossima scelta: ritornare indietro e andare ad azimut o fare il sentiero? Opto per la seconda, anche se in zona punto rallento tantissimo per paura di non trovarla (quelle che all’inizio sembrano semplici poi diventano difficili, quando poi non si trovano).
Per andare alla 6 salgo in costa tenendomi alto (sotto i roccioni), ma mi accorgo che sono lento è ho un equilibrio precario. Per la sette scendo e a momenti vado lungo. In costa per la 9 e si trova esattamente dove pensavo che fosse: perfetto. Inavvertitamente giro la cartina e maledico il tracciatore…altre tre lanterne su questa costa micidiale: che palle!
Salgo come un ragno su una parete rocciosa per poi scivolare a valle come una valanga. Sono stanco di salire e così guardo se la scelta si può migliorare. Urlo! Le lanterne le ho fatte tutte mi manca solo l’ultima. Ho girato la cartina di 180 gradi: tra la pioggia, il buio del bosco, la cartina infangata, la stanchezza una disattenzione mi stava allungando gratuitamente la gara.
Scendo a precipizio verso l’arrivo e il tendono con il ristoro.
Gara buona, migliorabile in alcune scelte di percorso. Alla fine sarò secondo dietro a Stefano che mi ha recuperato nel finale (le 3 in costa e l’ultimo errore mi sono costati il primo posto).
2 Tappa
Sono molto concentrato in partenza, anche se Walter Peraro in maniera simpatica tenta di tutto per distrarmi. Dedico di andare tranquillo sulle prime e valutare attentamente le scelte, soprattutto per le tratte lunghe.
Vado sul sicuro per la prima e leggo attentamente la cartina per la seconda perché la reputo facile da sbagliare e invece arrivo in curva di livello alla grande. Tratta 3 lunga e in salita (20 curve x100 metri). Il terreno è scivoloso e i verdi ostacolano la corsa. Non arriva più il prato, che è la mia linea d’arresto. Alla fine rallento perché il punto è tra le rocce, ma sono attento e lo trovo subito.
La 4 è facile, ma quando sono sul punto non la trovo perché leggendo la cartina cerco una roccia e invece è un muretto in cima al naso. La tratta 5 mi vede correre ad azimut, sapendo bene che l’anno scorso su questi prati mi sono confuso e sono sceso di parecchio: la risalita sotto il solleone era stata micidiale. Arrivo ad un punto e non mi ritrovo. Confondo una casa con l’altra e mi sento…perso (attacco di panico gratuito). Rallento, ragiono, leggo meglio la cartina. Ho solo allargato un po la mia prima scelta: scendo veloce e sicuro sul punto. Tratta lunga: c’è il sentiero a sinistra, ma allarga troppo e la seconda scelta è quasi sulla linea rossa. Decido quest’ultima: primo perché l’anno scorso l’ho fatta per 2 volte e me la ricordo MOLTO BENE e mi sembra che abbia anche un buon punto d’attacco (negli split guadagno tempo su tutti).
Tratta 7 salire per scendere non se ne parla. In costa fino al sentiero e poi via aggirando la montagna. La zona di semiaperto vicino alla lanterna ora è prato, ma il punto è subito lì appena dentro nel bosco. Sono stanco arranco per l’8 passando in una bella gola di rocce e poi nel prato tra mucche decisamente indifferenti alla mia gara (si saranno sfogate con Rosella ieri?).
Ultimo punto (9) ci sarebbe la strada, ma anche questa allargo troppo e comunque farò salita. Anche se allo stremo salgo per la massima pendenza lungo la linea rossa e poi strada bianca. Discesa alla ricerca della roccetta (altra tratta che mi regala minuti sugli avversari). Rallento in zona punto e la trovo subito. Ultimo sforzo per la 100 e il ristoro. Gara ottima. Pochi errori, buona distribuzione delle sforzo, mancanza di allenamento su gare oltre l’ora, ma tutto è filato liscio e sono rimasto sempre concentrato.
CARTINA
1 tappa
Ho notato due cose:
la prima che è stata aggiornata rispetto a quella omologata.
La seconda , come è già successo nella cartina della gara al Parco Forlanini (chiedere a Remo), i grigi non sono stati stampati come grigi ma come puntinato più o meno fitti, ma decisamente diversi dal simbolo corretto.
Un’anomalia da segnalare ad Ocad o verificare con la stampante.
La cosa particolare è questa: ho provato a scannerizzare le due cartine affiancate a 1200 bpi e il risultato è stato quasi non si notano le differenze!!!
Ad esser sinceri la busta (ma anche la poca luce, la pioggia, il fango ecc) mi ha dato un po di fastidio nella lettura fine rendeva meno precisi i particolari perché aveva una grana e non era perfettamente liscia e trasparente.
La tratta dalla 4 alla 5 era meglio tornare e scendere ad azimut come a fatto Di Stefano dandomi un bel distacco.
2 tappa
Gara secondo me una gara ben disegnata. Forse un paio di lanterne corte in zone boschive o ricche di particolari avrebbero reso ancora più tecnica la gara (cambio di ritmo).
Così pure un incrocio non ci sarebbe stato male.
Le scelte sono state fondamentali per vincere la gara, sia per evitare dislivello gratuito e sia per non allungare la tratta.
Per andare alla 5 ho fatto una prima scelta come consigliata dal tracciatore, ma successivamente ho preferito scendere ancora un po per cercare un altro punto d’attacco secondo me migliore e sicuro (bordo prato e poi ho tenuto la curva di livello).
Nel rientro a casa, con la radio che dava notizie allarmanti sulla vittoria dello scudetto ..... arriva un nubifragio spettacolare e pericoloso. Tutte le auto a paaso di lumaca con le quattro freccie accese o ai bordi, fermi in attesa di visibilità maggiore.
Ma tutto finisce bene ....scudetto all'Inter.
Foto gara
14 anni fa
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