lunedì 31 marzo 2008

DUE GARE e TRE PODI

Due giorni su e giù per la collina morenica di Rivoli-Rosta-Villarbasse.
Sabato sera la notturna e domenica la Coppa Italia per tutti.
Villarbasse
M A 8° Alessandro Di Pace 41.15
M+35 7° Fabio Casoli 49.43
M +45 1° Angelo Bozzola 42.55 2° Luca Battistoni 45.32


Si parte in una fresca serata, dopo aver attraversato il paesino un pò frastornato
da questi strani esseri con “super-pile” in testa e vestiti con pigiami dai mille colori .
La prendo come una “bella esperienza” da mettere in bagaglio e nulla più.
Parto tranquillo insieme alle migliori atlete femmine che tengono “il mio passo”, dopo la salita
Mi ritrovo da solo alla ricerca della prima lanterna con mille luci che mi braccano. Salgo la scarpata di terra e assaporo i primi rovi malefici. Timbro e mi fiondo alla seconda,ma in zona punto rimango corto e il “branco” mi ha raggiunto. La tre è facile , ma così facile che mi ritrovo ancora solo peccato che ero alla 9!!!! Per fortuna sono sulla linea della 3 e così riparto per la lanterna “perno”. Nei prati il cielo nero diventa immenso e le stelle si accendo come lucciole, mentre a tratti incrocio luci più o meno grandi, persone + o meno veloci. Nella 5 credo di fare una buona scelta e ci arrivo sopra distaccandomi dagli altri.
Sono alla seconda farfalla e mi sembra di recuperare posizioni. La 8 è nel bosco dopo un prato che era sabbia ci si butta nel bosco e vado troppo lungo, ma la fascetta riflettente mi aiuta.
La 9 è la peggiore perché decido di tagliare per la curva di livello, ma vado basso è sono in un mare di rovi.
Dalla 10 alla 11 la lettura e la scelta del percorso risultano difficile: verde 3, recinzioni, terreni privati lo so che rischio e infatti alla fine del prato incomincia il verde e i rovi. Vado a caso cercando di arrivare al sentiero. Mi ritrovo circondato da recinzioni e alla fine il sentiero, per fortuna è quello giusto. Mentre arrivo alla strada asfaltata vedo, al di la della recinzione, un’atleta che mi guarda perplesso cercando di capire come ho fatto a saltare la recinzione…facile non l’ho fatto c’era un varco.
Mi fermo ad un casotto da campagna (in cartina in realtà è la x nera), perché lo reputo il quadrattino nero presente al centro del cerchio e non quella casa “grande"che vedo in lontananza….dopo il giro a vuoto in cerca della lanterna decido di proseguire.
Ecco la casa e il nulla. Quando all’improvviso appare una piletta e una voce, forte e roca, che riconosco subito: “hanno rubato la lanterna, vai”. Filo alle ultime lanterne in assoluta solitaria, ma prima della 13 sento dietro di me un atleta dal passo pesante e dal respiro affannoso. Qui mi gioco un posto, venderò cara la “pelle” e mi preparo alla battaglia, ma è solo Giame e lo lascio andare.
Arrivo e Stefano, che continua a raccontare a tutti che sono Campione Italiano (dimenticando che sono solo Campione di MBO) e mi intervista dicendo che sono arrivato primo salvo smentite dello sport ident.
Arriva anche Luca e la doppietta del Varese-O è fatta: non male. Fabio e Ale sono inghiottiti da una folla o “treno” che si abbatte sul linea dell’arrivo.
Forse il paio di lanterne nei rovi si potevano risparmiare, per il resto mi sono molto divertito. La notturna ha il suo fascino, la serata mite ha aiutato.
Gara sabato M +45
Km 6,41
Tempo 42.55
Ritmo medio 6.38
Fc media 164


Serata
No comment o stendiamo un velo pietoso fate .voi

2° Coppa Italia Collina Morenica
Domenica mattina arriva il nostro presidente pronto a dar battaglia in M 50 e Rosella in W 35.
M A 17° Dipa 45.43
M 40 22° Fabio 59.24
W 40 9° Rosella 51.08
M 45 2° Angelo 35.44
PM Luca (con grande gara )
M 50 4° Max 36.25


La segreteria rispetta alla lettera la mie richiesta di partenza tardi: sono il penultimo in assoluto a partire (come mai una griglia così lunga con 600 iscritti? Il nostro percorso era abbinato alle W 20 che partiva comunque tardi dopo i 90 minuti perché?)
Nella prima non voglio rischiare e cerco di capire il rilievo e il disegno della carta. Incrocio Faetanini che naviga a vista. La seconda è troppo vicina e facile per sbagliarla, ma quando arrivo nel disbosco (in carta bianco) vedo la cabaletta, ma non la lanterna.
Un refolo di vento agita una piccola fettuccia bianca e rossa che vedo con la coda dell’occhio. Giro la testa ed eccolo lì: il paletto nudo e crudo senza abitino.
Per la terza seguo il sentiero e poi curva di livello, ma arrivato in cresta interpreto male la carta e vedo la buca nell’avvallamento (?!?). Così scendo verso nord arrivando fino al sasso: torno indietro e incontro Faetanini che mi viene incontro (ma cosa starà cercando?). Finalmente entro nella zona gialla e capisco dove sono e trovo la lanterna (un bell’errore). Riparto di slancio cercando di non voler recuperare subito tutto perché si paga subiti con un altro errore. Dopo la 4, per andare alla 5 vedo una scelta bassa su sentiero, ma leggo ancora una volta male le curve di livello e mi dico perché scendere per poi salire? Rimango in curva , ma sto basso e arrivo ad un muro che faccio fatica a riconoscerlo in carta. Rimango sul sentiero e scendo alla 5 lentamente perché non ho punti d’attacco. Per andare alla 6 risalgo e trovo un sasso grande come una casa non segnato in carta: avrò punzonato la lanterna giusta? (non sto controllando nessun codice). Alla 7 vado di curva e di sentiero, all’incrocio vado a cercare la lanterna, ma non vedo l’incrocio (in effetti sulla carta è solo una traccia) e vado lungo, mi giro ed eccola là la lanterna su di due curve di livello (ho perso circa 45”). Scollino per andare alla 8, incontro altri atleti partiti prima di me. Alla 9 decido quasi subito di saltare al sentiero che costeggia la lanterna e in effetti si vede da lontano.
Per l’ultima sono indeciso perché è nel verde e sono stufo di farmi graffiare, brancare, stringere, abbarbicare dai rovi e sono quasi tentato di aggirare per entrare dal giallo, ma poi vedo ancora salita e così l’attacco da sotto. Il bosco è più attraversabile di quello che dice la carta e dopo un po’ di metri la vedo. Manca solo il finale: che corro al massimo.
Una gara buona nel complesso anche se ho viaggiato molto in modo approssimativo e in zona punto ero lento e poco preciso. Alcune disattenzioni le potevo evitare e migliorare le scelte di percorso.
Km 4,3 (3,2+155)
Tempo 35.44
Ritmo 8.19
Fc 169

Carta
Sabato
La scelta del tipo di carta è stata, secondo me, poco azzeccata sotto molti punti di vista:
per sabato sera essendo lucida con la luce delle lampade i riflessi rendevano difficile la lettura.
Carta stampata con poca definizione, lo si nota soprattutto nelle linee in diagonale che sono sgranate.
Dopo un paio di piegate il colore è sparito
Domenica
Stesso discorso: la carta visto i rovi e la vegetazione bassa si è rovinata.
Ho avuto difficoltà a interpretare le curve di livello: colpa mia o la resa cromatica non era il massimo?

Tracciati
L’incrocio ci poteva stare e rendeva la cosa più interessante
Le ultime lanterne erano in linea (anche se potevano avere più di una scelta parallele)
Zona con troppi verdi e rovi e sentieri per fare percorsi molto tecnici e interessanti forse un azzardo per la Coppa Italia ? In Piemonte ci sono terreni molto ma molti belli (ma non basta, occorre avere società in loco, accordi con comune, sponsor, logistica, insomma tanti fattori)
Esiste la carta omologata per la MBO e adatta per non solo una Coppa Italia, ma anche un campionato italiano alla grande. Sarà per il futuro?

PremiBelli e simpatici per la notturna, peccato che sto diventando refrattario a tutto quello che è made in cina.
Domenica c'è la gara TL e Interregionale a Ivrea (pavone) una zona e una carta difficile, ma da fare un misto bosco e paese con quartiere giardino.
Il sottoscritto va in quel del Trentino per una due giorni di gare in MTB

venerdì 28 marzo 2008

Varese oltre manica…una nuova famiglia alla corte della regina

Finalmente, dopo le fatiche delle gare JK 2008 tra neve, vento e freddo ci diamo appuntamento al Coven garden con il mini gruppo “Italia”.
Dove? All’ingresso al museo dei trasporti londinesi.
Da non credere, ma nevica come e meglio di Natale, mancano solo le luminarie per rendere tutto ancora più suggestivo e surreale.
Serata con Andrea e Raffaella (Varese Orienteering ancora nel cuore?), Remo e Luisa e il cugino di Paola Walter: decidiamo di andare al ristorante Mongolo.

Per molti è la prima volta, ma le modalità sono molto semplici: scegli il cibo che vuoi (carne, pesce, verdure) lo porti al cuoco, che lo cucina su una grossa piastra. Il piatto poi ti arriva grazie al tuo stecchino autografato. Birra cinese e tante cose da raccontare. Finalmente vediamo le prime foto del figlio di Andrea e Raffaella che presto verranno in Italia (anche per gareggiare).


Spizzichi e bocconi

Nel nostro primo albergo pensavamo di andare

a trovare Herry Potter (vedi foto).










Visitiamo Londra classica, ma in versione”sun and snow”.


Manca lavoro? Ecco cosa abbiamo visto di un pò “strano”:
pubblicizzare negozi di vario tipo con un cartello in mano
per tutto il giorno!!!!







Alla gare abbiamo trovato nell’organizzazione chi ci dirigeva al parcheggio giusto con i “cartelli moventi” (vedi foto) da ammirare.
Per tutta la gara si sono fatti un mazzo al freddo e al gelo!! E al ristoro niente te caldo, ma solo un bottiglietta d’acqua…fredda, un po poco.

Musei gratis ma in italia dove si vedono? Musei organizzati, fruibili, aggiornati, ben fatti per i grandi ma anche per i piccoli.







Metro efficiente con tantissime persone pronte ad aiutarti, indirizzarti, sorvegliare insomma tanto di cappello e quell’incessante appello “mind the gape” per tra i treni e il paino spesso c’era un bel divario e in italia!!!! No comment.

giovedì 27 marzo 2008

2 giorni Ticino

Si trattava, se non vado errato, della 32^ edizione della 2 gg del Ticino.

Sabato 15 marzo prima tappa: viene usata la parte Nord della cartina, la più bella secondo me. Ai blocchi di partenza solo 2 atleti del Buio Pesto Varese Orienteering: Luca ed io.

Tutti i tracciati sfruttano per la prima parte del percorso il bosco molto scorrevole con pendenze contenute, anche se come dalla 2 alla 3 dell'HAK a volte le curve di livello vengono prese di petto, poi grande discesa, da paura le tratte 5-6, 6-7 e 7-8, per spostarci in un bosco più sporco, meno fluido e che costringeva spesso a giri più lunghi alla ricerca di sentieri o strade.

Io canno la prima lanterna forse la più banale, poi proseguo in proggressione con un ottimo finale che mi permette di distanziare il mio compagno di viaggio Oscar di 4'.

Luca invece è impegnato nell'H45 (in Svizzera non sono ancora passati all'uso della M per indicare le categorie maschili). Il suo tempo è molto buono; come me si becca quasi 10' dal migliore, ma considerato il valore degli svizzeri non può che essere soddisfatto. Secondo nella sua classifica troviamo l'ex bergamasco Etter Morritz capace l'indomani di recuperare il suo minuto dal primo e vincere la due giorni. Molto bene anche la prova del piemontese Luigi Sebastiani che si piazza sesto il primo giorno per poi rimontare fino al gradino più basso del podio domenica.

La domenica ci raggiungono dall'Italia diversi amici ma io resto l'unico Varese Orienteering vista l'assenza di Luca. Non reggo la troppa pressione e complice anche una condizione fisica approssimativa la mia gara non avrà mai inizio. Andando alla prima lanterna infatti mi vedo passare da Oscar e confermando poco carattere prendo direttamente la via degli spogliatoi.

Riguardando la carta il tracciato dell'HAK mi è sembrato tutto sommato fluido, non impegnativo e con poche scelte di percorso.

Ad imprezziosire questa 2 giorni c'è stata la massiccia presenza di atleti di livello nelle due categorie principali. A non far rimpiangere la defezione di Simone Niggli ci ha pensato la presenza della Nazionale finlandese che il sabato ha fatto correre una decina di atleti tra cui i Campioni del Mondo Ikonen Pasi, Heli Jukkola (vincitori delle rispettive prove) e Jarkko Huovila e la bella Minna Kauppi., oltre al due volte vincitore dell'Oringen Mats Haldin.
Presenti anche alcuni nazionali svizzeri tra cui Matthias Muller e Dominik Koch che si aggiudicherà questa 2 giorni.
Come al solito ottima la prova del ticinese Stefano Maddalena che si piazza al quarto posto nella classifica generale. Molto bene anche i giovani atleti italiani (Michele Caraglio e Jacopo Benini tra i maschi e Julia Shutkoskaya e Maria Chiara Crippa tra le donne) che non prendo troppo distacco.

Segnalo infine la vittoria dell'italiano Oleg Anuchkin nell'H40 e il quarto posto di Simone Benini che si fa rubare il podio allo sprint!

I risultati
ottobre31 ritirato
Stefano Galletti e Stegal
Marco Giovannini I tappa e II tappa


E la descrizione dell'errore di Jarkko Huovila teorico vincitore della 2 giorni in HAL salvo accorgersi di aver fatto PM:
"Si, ho dimenticato di timbrare un punto domenica, ma è difficile dire esattamente perchè. Forse la mia mente vagava da qualche altra parte e non ero concentratissimo in quel momento. Comunque sia, quando sono partito dalla lanterna 13 ho guardato direttamente la strada da fare per il il punto 15, cominciando dal 15 all'indietro; ho controllato l' inizio della tratta 14-15 solo in velocità e siccome era piuttosto semplice, non l'ho controllata un'altra volta, mettendomi invece a guardare il finale della gara, dal 15 punto al traguardo. Così, pur passando vicino al 14 punto non ho realizzato di averlo saltato fino a dopo la gara, quando ho fatto il defaticamento."

JK 2008 la rivincita

JK 2008 day 3
Il tempo è un disastro. Il freddo è li che ci attende appena usciamo dal B&B: 2 gradi.
Lasciamo Remo e Luisa (sempre più sconvolta dalla situazione e alla sua prima esperienza orientistica) in una landa desolata e immacolata dalla copiosa neve che sta cadendo. Al ritrovo alcuni “matti” stanno ancora sistemando la partenza per il trail-o che comunque si farà!!!!
Noi andiamo in cerca di Raffaella e Andrea tra le tende inglesi, ma senza successo, mentre nevica ininterrottamente.
Per fortuna la partenza dista solo 600 m dall’auto e così non devo patire troppo. Al mio minuto non vengo chiamato dal responsabile della partenza (chiuso in una tendina rubata ai sette nani a sgolarsi a chiamare tutti gli iscritti per nome: circa 3000 persone vedete un po voi) e parte il panico. Afferro al volo due parole inglesi, retaggio della scuola, e chiedo il perché non ci sono. Per fortuna la responsabile ai ritardi ( o forse ai ritardati come me) scopre che parto non alle 10.20 ma alle 10.25. Tensione pre gara? Il Garmin fa fatica a trovare i satelliti forse la copertura nuvolosa, il freddo, la neve ma impiegherà circa 10 minuti. Pronti e via.

GARA ASHDOWN FOREST
Classificato 50° su 123° arrivati e 5 ritirati
Distanza dichiarata 8,7 km disl 390 15 punti
Effettivamente fatta 11,11 km disl 630
tempo gara 74.13 tempo vincitore 51.10
ritmo medio 6.41
Fbm 166


Lanterna 1
Non mi arrischio a scendere ad azimut e così tengo la sinistra fino al fiumiciattolo. Sono solo un po’ troppo alto, ma la trovo.
L2 Azimut e sono un pò corto anche per via di quelle strisciate di giallo che sembrano sentieri, ma non lo sono. (forse piste da fondo o taglia fuoco?)
L3 Recinto e poi in curva di livello
L4 Trovo un bosco fitto di piante che mi manda un po in confusione e così invece di andare giù dritto, aggiro il tutto seguendo i sentieri e le strade.
L5 In un primo momento non rischio l’azimut, ma in pochissimo mi trovo alla palude e alla buca d’acqua e così sono alla mia lanterna.
L6 Costeggio il prato e poi curva di livello
L7 Non ho voglia di scendere e poi risalire e così aggiro l’avvallamento, striscia gialla, ristoro e poi ancora striscia gialla fino a quasi al punto. Un rovo mi attanaglia i piedi e finisco a pelle d’orso sulla stradina di sassi davanti ad una spaventata signora con il cane. Risultato: due belle botte ai polsi e ai gomiti che sanguinano (verifico anche il costato ma niente)
L8 è subito li
L9 Percorso obbligato
L10 Ho già studiato la tratta precedentemente, ma sono così veloce nel correre che in un attimo sono nel prato giallo che mi porta al fiume, ma non lo riconosco e così faccio un pezzo di strada in più. Invece di scendere alla strada, procedo ad azimut effettuo l’attraversamento del fiumiciattolo per poi salire alla lanterna.
L11 Non vedo la scelta sulla strada e proseguo fino al giallino: maledetto sono rovi bassi e rododendri. Che fatica! In più vado prima sul muretto di terra precedente e basso.
L12 Discesa a razzo nella palude dove continuo a sprofondare fino al ginocchio e l’acqua è freddissima
L13 Altro tratto di costa nel giallo dove le forze si riducono sensibilmente
L 14 ultimo pezzo in salita e la palude si è allargata a dismisura
L 15 è li
E poi l’arrivo nel desolato campo di neve.

Tutto sommato sono soddisfatto della mia gara: sicuramente alcune scelte sono state troppo conservative e prudenti. Visto che leggevo bene la cartina e arrivavo sempre preciso sui punti: avrei potuto rischiare di più. Il freddo, l’acqua incessante, mista a neve, il vento non mi hanno certo aiutato: non vedevo l’ora di arrivare in auto.

JK 2008 in WC?

Non, non ho sbagliato categoria (Donne C), e Paola non ha partecipato alla manifestazione.
Quest’anno le gare JK 2008 sono state tutte : White Christmas.

Days 2 località Leith Hill
Saltata la prima tappa (un’ennesima sprint a 100 km di distanza) per una visita a London city, arriviamo nel tardo pomeriggio nel caratteristico B&B inglese di Mushrom (vicino a Crowley Gatwich).
Stanza carina e super moquette al pavimento: in perfetto stile inglese. La sera andiamo al “Fligh pub” per una cena tipica inglese. Per fortuna che avevano un bel camino acceso, una clientela molto locale e birra spillata senza gas.

Gara a Leith Hill
Classificato 79° su 125° arrivati e 131 partiti
Distanza dichiarata 8,5 km disl 305 m 23 punti
Effettivamente fatta 11,7 km disl 912
Tempo 84.24 tempo vincitore 49. 33
Ritmo medio 7.14 al km
Fmb media 161

Arrivando dal sud non abbiamo trovato le indicazioni per raggiungere il posto della gara e così ci siamo persi su e giù per la “più alta montagna” del Sussex. In giro non c’era anima viva, solo vento e freddo polare, fattorie e antichi casolari.
Alla fine chiediamo a due giovani che stavano caricando l’auto con taniche d’acqua e tavolino (sono dell’organizzazione) che fortuna! Ci indicano il luogo esatto: come al solito siamo stati “corti “ su una deviazione che era quella giusta.
Al parcheggio ci aspetta un tipo con tanto di secchio del latte per raccogliere 3 sterline (pari a quasi 5 euro) di parcheggio e poi una bella scarpinata per raggiungere il ritrovo.
Paola, forte del suo inglese perfetto, parte per il recupero della busta di società (!!!), mentre io con mosse da contorsionista cerco di sistemare gli ultimi dettagli prima della partenza nella mini auto noleggiata.
Vento e freddo fino al centro gara, dove trovo Paola un po disperata che mi dice: niente busta, niente pettorale. Devo solo andare in partenza. Sono 3 km lunghissimi e alla fine mi metto a correre per non arrivare in ritardo: impiego 30 minuti!!
Faccio appena tempo a sistemare i vestiti nel sacco e le scarpe e già mi chiamano.
Quattro fettuccie messe per terra , le scatole con le cartine (non c’è la categoria, ma solo il numero del percorso) e poi via: partenza molto, ma molto spartana.

Lanterna 1
Nessun problema, anche se vado piano per entrare in carta e soprattutto la prima gara e la prima lanterna in terra britannica non si scordano mai!
L 2 Sono giusto, ma è strano che tutto arrivi così veloce e di conseguenza proseguo finendo sulla strada asfaltata
L 3-4-5-6-7-8 Tutte in linea. Qui si corre sulla linea rossa e nessun problema particolare.La 8 un po nascosta nel verde fitto.
L 9 Freddo polare e tanto vento nel tratto di terreno aperto, dopo il ristoro sono distratto da un altro concorrente e l’allargo troppo.
L10 Scelgo il sentiero e intanto progetto le altre tratte. In zona punto rallento e me la trovo subito adosso.
L11 Esco direzione sud, linea d’arresto il sentiero grosso e poi il punto.
L12 Inizia a nevicare ghiacciato, sempre con un vento fortissimo e il freddo non perdona.
Esco male e con troppa fretta dalla lanterna abbassando l’attenzione visto che le due ultime sono andate bene. Decido di tornare indietro e riprendere il sentiero che ho fatto poco prima, ma non arriverò mai a quel sentiero! Ne prendo un altro e complice la cartina non orientata mi getto nella zona di microavvallamenti, sentierini, cespugli e tanta gente che pascola. Non riesco a raccapezzarmi, dopo la gara mi rendo conto che senza volerlo sono arrivato sul sentiero che porta alla 12 senza riconoscerlo e così dopo 18 minuti arrivo alla prima scelta di percorso e da li è un attimo arrivare alla 12.
L 13-14-15 Nessun problema solo un po di attenzione in zona punto.
L 16 Comincia a sentire la stanchezza
L 17-18-19 Leggo bene la carta e i punti sono subito li.
L 20 Striscia di giallo e poi sentierino fino al punto
L 21 Scendo a vado per curva di livello peccato che il bosco e sporchissimo e avanzo a fatica
L22-L 23 e finale Nessun problema.
Fa tanto freddo e il vento non mi ha lasciato per un secondo: peccato per quell’unica lanterna, dove ho perso proprio la bussola e l’orientamento.
A fatica trovo Remo e Luisa. andiamo veloci al B&B per una doccia calda.





Brighton
Da non credere, mentre procediamo verso sud la pioggia arriva orizzontale (tanto è forte il vento) e poi neve e sole, cielo azzurro e nuvole che corrono come matte da nord a sud, per perdersi nel mare aperto. Ogni kilometro un tempo diverso dall’altro.
Costeggiamo la costa e le bianche scogliere: sono proprio belle e romantiche. Brigthon e il suo molo con i giochi e il Luna Park (Il Palace Pier costrutito nel 1899 in tardo stile vittoriano). Mandiamo giù un boccone di Fish e Chip. Foto del tramonto. Passeggiata per i negozi e poi in auto, mentre cala una tempesta di neve: in pochi attimi tutto diventa bianco e surreale.
L’attenzione alla guida a sinistra aumenta notevolmente, mentre il paesaggio cambia diventando molto, ma molto natalizio.
Alla sera cambiamo locale e ceniamo in un altro pub (“la grande quercia”) dove io e Paola prendiamo le Balls of fire e le Wings of fire: niente male.

Confidiamo in un domani migliore:)



lunedì 17 marzo 2008

Parco di Monza...gioco in casa

16 marzo MTBO Monza 2008

Squadra Varese Orienteering MBO
W elite
: Claudia 10° tempo 1.02.08
M 35: Fabio 11° tempo 0.57.03
M 45: Angelo 1° tempo 0.38.33

Iniziamo (Angelo e Paola) l’anno sportivo a livello nazionale con una “lunga” trasferta nella nuova provincia di Monza e Brianza. Siamo ospiti, per il weekend, dei genitori di Paola (ristorante e ora anche albergo a conduzione familiare tenuto da Angela e Carlo in via……. solo per parenti stretti e si consiglia la prenotazione).
La sveglia è all’alba, scandita dai ruggiti dei motori, dalle scalate e dalla frenate della auto di formula 1. “Ma l’autodromo non è lontano?” Non mi ci capacito. Non può essere. Poi realizzo: è Carlo che sta guardando in TV la prima prova del mondiale di Formula 1, in diretta da Melbourne. Un po stordito ancora dalla cena e dalla dormita nella camera definita zona “tropicale” di casa Forlanelli capisco solo “disfatta Ferrari”.
Il tempo fuori è uno schifo: piove a dirotto, umido, freddino e bigio bigio: altro che primavera.
Arrivo prestissimo al ritrovo della gara per consegnare il materiale e poi mi preparo con calma alla gara. Finalmente smette di piovere, mi cambio per tre volte la tuta da gara indeciso fino alla fine su cosa mettermi e poi vado il lungo sopra e sotto (naturalmente di nero che snellisce ed è sempre elegante).
Partenza e arrivo distano solo pochi metri: così che chi finisce “lungo all’arrivo” può ripartire per il secondo giro direttamente.

Gara
Primo punto obbligato nessun problema, mentre per il secondo non vedo una scelta ovvia: attraversare il vecchio galoppatoio e poi girare a sinistra: mi ritrovo così sulla strada asfaltata allungando un po la strada. Sui sentieri le gomme non tengono niente e continuo a sbandare. Per la terza decido di passare dalla la parabolica tornando indietro un pezzo invece di usare il sottopassaggio, in più mi ritrovo un recinto che in cartina mi sembra che non ci sia e questo mi fa perdere del tempo (almeno 1’ e 30 persi). Al punto 4 nessun problema. Per il punto 5 decido per la strada e il paddock, invece di prendere la scelta a sinistra e fare tutta la parabolica (dai 30 ai 45 persi). Per la 6 torno indietro sulla curva e sono ancora alle prese con recinti e strade….finalmente la vedo sotto la sedia e banco (gigante vedi foto estiva). Vado al punto spettacolo (?!?) Zona lanterna 8, potrebbe crearmi problemi, ma una vegetazione nulla mi permette di vederla da lontano. Per la 9 torno indietro un pezzetto valutando che la strada asfaltata è più veloce. In realtà me l’aspettavo in basso sul ruscello e invece era in alto!!! La 10 è nella Voliera Umana (vedi foto)e poi via per l’ultima e lo strappo finale (fatto rigorosamente a piedi visto la pessima aderenza delle gomme).


Dati di gara:
Tempo 38.33
Distanza 14,87 Km
Velocità media 21,2 (max 42,8)
Fc 165 (max 176)
Per 4 km sono rimasto nella zona 4 (145-165)
Per 8 km zona 5 (165 175)


Commento
Cosa dire della gara: gara tiratissima dove non si poteva sbagliare, forse si poteva fare qualcosa di più per i percorsi: poca tecnica di bici e poco orientamento.
Quasi tutte le lanterne ce le siamo giocate sui secondi (uno o due) con Stefano Demattè (arrivato secondo e con solo una sua scelta sbagliata). Solo in alcune tratte abbiamo fatto scelte diverse, ma nel complesso gara “FOTOCOPIA”.
I punti negativi sono legati ai passaggi da e per l’autodromo. Nel disegno ci sono troppi simboli appiccicati, poco comprensibili e tutti neri: strade, sentieri, recinti attraversabili e non, sottopassi: un vero dedalo.
La scala della carta sicuramente non è corretta o non sono corrette quelle precedenti, visto che nel foglio A4 non ci stava tutta la cartina e ora si?
A stima, secondo, me la carta è in scala 1:16000-16500 (circa) poco male, ma i simboli già piccoli sono ridotti di un altro 7-8%.
A poco è servito il comunicato gara con le indicazione per i passaggi; in carta erano quasi illeggibili e non chiari se si poteva passare o no.
Alcuni punti potevano avere due soluzioni, ma spesso, in una, si doveva tornare indietro. Alcuni sentieri, soprattutto quelli stretti, mi sono trovato atleti che venivano in senso inverso: per fortuna il tempo brutto ha tenuto lontani tantissime persone estranee alla gara (sopratutto bambini) se no poteva risultare pericoloso.
Forse ho visto male, ma il percorso M 35 differiva solo di due lanterne dal percorso M 45 perchè non farlo uguale?

Dopo le premiazioni, per dispetto arriva anche il sole, sarà di buon auspicio per Pasqua?

giovedì 13 marzo 2008

Parco dei Colli

Un po' in ritardo eccomi a scrivere di una bellissima gara in una cartina non bellissima. Come già scrito sul mio blog parte del merito va al tracciatore IVAN CIVERA che ha concentrato molti punti (parlo dei percorsi WA, MA, M35, M40 e M45) nella parte tecnica, un po' più lineari i percorsi della W35, W40, W45, M50 e M55.
L'opinione del vincitore della MA Mario Ruggiero è che il percorso WA fosse il migliore, io mi sono divertito molto anche sul MA.
Unica perplessità riguardo al doppio punto nel finale: lanterna 100 e a 50 metri un'altra lanterna(?)

Passando ai risultati, dopo il titolo conquistato da Angelo al Parco Lambro, celebriamo un altro Campione Regionale con la stupenda vittoria del presidente Massimo Accorroni che si impone (4' al secondo) come miglior atelta della M50 Middle, bissando i successi del 2003-2004-2006-2007 in questa specialità. Alle sue spalle troviamo atleti come Martinetto, Brambilla, Zamperin.

Ai piedi del podio invece Luca Battistoni che in M45 (in M40 sarebbe arrivato secondo) si deve arrendere alla forza di Pessina, primissimo, e si fa infilare a due lanterne dalla fine per pochissimi secondi anche da Manzoni (23") e Faetanini (16").

Regolare la prova del terzo M-Master Fabio Casoli che conclude poco oltre l'ora la sua prova in M40.

A livello femminile solo Rosella Talamona ai nastri di partenza. Anche lei deve accontentarsi di rimanere ai piedi del podio, Rosella, che ha festeggiato i suoi primi 20 anni proprio domenica, paga un'imprecisione alla decima lanterna che la fa scivolare dal secondo al quarto posto. La gara la vince l'inarrivabile Varoli che quest'anno sembra imbattibile, alle sue spalle molto distanziate le 'lombarde' Shutkovskya, Riva, Talamona, Turolla, Piatti, Titoli, Galimberti, Poli, Maffetti...

La mia gara si conclude con un tempo e un piazzamento che mi soddisfano, ottavo italiano, undicesimo in assoluto in MA, gare regolare senza grosse sbavature ma la forma fisica va ampiamente rivista...

Presenti alla gara anche Angelo (DT) e Paola!

L'articolo di Galletti

martedì 11 marzo 2008

Centro storico a Bergamo alta

A Bergamo c’è “Oh Ciccio passami l’olio”
…per la lanterna
Sabato 9 marzo va in scena la prima del TCS Lombardo nella bella città alta di Bergamo. Ottimo il ritrovo, come struttura e sono in pochi che potranno dire di aver dormito in una suite da 150 mq !!! Salita fino alla porta per la partenza, mentre turisti ci guardano un pò straniti nei loro abiti eleganti per lo struscio del sabato pomeriggio. Formula e soprattutto ideazione gara avvincente, visto che questa score non aveva un’unica “soluzione”.
Parto ideando il giro in senso antiorario, ma dopo la lanterna 2 cambio progetto e vado subito nella rocca castello sperando nell’uscita verso nord (irrimediabilmente chiuso!!) e chiudere il giro.
Altro cambio di programma: punto al centro per poi risalire alla 25 ed effettuare il giro esterno finale. Trovo Stefano Galletti e per un pò corriamo assieme, poi non lo vedo più, forse perché c’è una rampa che mi stronca le gambe e annebbia il cervello. L’orologio insiste nel dire che sono sopra la mia soglia, ma è dall’inizio della gara che sono sopra la soglia e allora finalmente li vedo tutti. Vedo “tutti i santi” (compreso santo Stefano) del paradiso. La 21 riserva ancora una salita spaccagambe, almeno è tra i boschi e poi giù a capofitto per il lungo arrivo: dalla 17 alla 27 ben 880 metri in 3’ 16 velocità media 16 km/h
Sono tra i primi ad essere arrivato e il tempo finale non è male.
Tempo 44.05
Distanza 8,81 km
Ritmo medio 5.07 al Km
Velocità media 11,7
Velocità massima 34,9
Frequenza media 165
26 minuti di gara oltre la soglia 5 (165)
Qualche errorino, soprattutto nella rocca dove, pensando all’uscita, ho fatto il giro due volte. Divertente il fatto che la lanterna 7 era proprio nel mezzo di un gruppo di turisti stranieri con la capogruppo che si trovava proprio dove sono andato a punzonare. La lanterna non la capogruppo! Dal breve confronto con altri (Grilli ci strabatte alla grande) il mio non è certo stato il giro migliore e la consapevolezza di non correre l’indomani al parco dei Colli mi ha dato via libera a correre al massimo. Sicuramente un errore di dati ma l’orologio mi da un 39 km/h!!! Altro che red bull!
Premiazioni in famiglia e poi struscio a Bergamo invasa come non mai. Tesoro per favore me lo passi? L’olio cos’altro! Un ristorante (“oh Ciccio mi passi l’olio” in via sant’Alessandro) in centro trovato grazie ad internet è decisamente carino.La location sono tre: Venezia all’ingresso,etrusco ed etno le latre due sali (da vedere il soffitto del bagno. sfizioso). Buoni il servizio, il cibo e il conto. Antipasto della casa di pesce, casoncelli bergamaschi e polenta con funghi. Molto condito, ma molto buono!!!
Se capitate li andateci.

martedì 4 marzo 2008

INCONTRO A BUSTO ARSIZIO

MTB EVALOON Busto Arsizio e VARESE ORIENTEERING

organizzano


ALLA SCOPERTA DI…

MOUNTAIN-BIKE ORIENTEERING


MBO

Uno sport che unisce gambe e testa,
a contatto con la natura!

12 marzo 2008

c/o la sede di MTB Evaloon: Comunità giovanile, via Carpi 5 Busto Arsizio (VA)

Programma

Inizio serata ore 21:15

  • Introduzione
  • Federazione Italiana Sport Orientamento: le quattro discipline
  • Mountain-bike orienteering (MTB-O): che cos’è?
  • Cartografia: la carta di gara
  • Le basi dell’orientamento in mountain-bike
  • La bussola
  • Le gare
  • Discussione


    Relatori: Angelo BOZZOLA (Maestro MTB-O), Claudia GRASSI (Atleta)



Visualizzazione ingrandita della mappa

lunedì 3 marzo 2008

4° Ciaspolada all'Alpe Devero

Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno…
Dal Parco delle Cave all’Alpe Devero.
Orienteering batte ciaspolada infinito a zero?
Ai posteri l’ardua sentenza!


1167 iscritti

701 uomini

466 donne

Vincitore 43'29

Prima donna 47'29

Nome tempo classifica generale classifica di categoria

Umberto 59'29 38 (34)

Angelo 59' 35 41 (37)

Alessandro 1.11.51 139 (127)

Massimo 1.13.51 150 (137)

Daniele 1.31.18 298 (255)

Rosella 1.34.46 318 (49)

Federica 1.42.32 396 (77)

Un weekend sportivo molto intenso e a tratti contrastante.
E’ sempre difficile confrontare due competizioni sportive così diverse e lontane, ma avendole vissute a poche ore di distanza l’una dall’altra perché non provare?

Orienteering
Sabato mattina ritrovo a Milano, in via delle Forze Armate, per l’allenamento “Milano nei parchi”. Una mezz’oretta di strada in moto e sono tra tanti ragazzini e tanti amici, mentre una nebbiolina intristisce e opacizza un pallido sole che cerca di bucare le polveri sottili indifferenti all’ecopass morattiano, forse non sanno leggere!
Ad accogliermi il sorriso radioso di Martina e tanti soci dell’UL: Marco, Adele, Lucia e Matteo.
Pochi dettagli, visto che i comunicati si trovavano sul sito e poi via al cancelletto di partenza con uno Stefano Galletti ancora con gli occhi lucidi per la giornata di “gloria” trascorsa con due/tre campionissimi dell’orientamento e sicuramente ancora in piena euforia.
Ciaspolada
Una trasferta “ottimistica”, all’insegna del “speriamo di non bucare” (in altre parole siamo senza ruota di scorta) e “speriamo di trovare distributori aperti” (in altre parole siamo in riserva), ma il tutto compensato da un’ottima compagnia di viaggio (Ale e Federica) e soprattutto del nuovo CD di Elio e le storie tese (sarà così anche per noi?).
Novanta minuti per arrivare al parcheggio (quello più in basso). Il bus navetta, nonostante il costante andirivieni, non riesce a smaltire la coda e così perché non fare due passi in salita per raggiungere la splendida conca dell’Alpe Devero?
Ci si riscalda a sufficienza, peccato che manchi più di un’ora al via).
Iscritti nei tempi previsti dall’organizzazione da Rosella-Ticket-One, siamo fuori dai numeri aventi diritto al “pacco gara” (ottime cose da mangiare) e naturalmente senza nessun sconto sul prezzo dell’iscrizione: 9 euro per il “solo” pettorale e anche per il “pacco”.
Ritrovo presso un albergo aperto per l’occasione, ma decisamente fatiscente e mal messo: in disordine, sporco e sovraffollato come non mai. Mi illudo di essere ad una gara di orientamento perché vedo e saluto Stefano (non Galletti, ma Gottardi), Alessandra, Paolo, Cristina, Scuratti (Ori Como) e Davide.
Per fortuna il tempo ci assiste, il sole comincia già a scaldare parecchio e le montagne intorno a noi si ergono in tutta la loro serietà e magnificenza: l’Alpe Devero è sempre bella e unica.
Siamo al record per questa 4° edizione: più di 1250 iscritti, che piano piano si preparano sotto l’arco gonfiabile della partenza (e dell’arrivo), ma questa si fa proprio attendere. Il via viene dato con 10 minuti di ritardo non senza qualche critica: un gruppetto di atleti ha continuato a riscaldarsi sul rettilineo di partenza fino a pochi secondi dal via, per poi piazzarsi davanti alle persone che da tempo si erano posizionate sulla linea di partenza! Malumori e l’organizzazione che provvede a spostare la partenza una decina di metri più avanti. Molto discutibile il fatto che nelle prime linee erano presenti di tutto e di più: dai bambini di 5/6 anni ad atleti fortissimi (si dice il vice campione del Vertical Race di Milano), la campionessa di skyrun europea; terza e quarta età, mamme in gita turistica ecc. Un via senza patos, quasi nell’indifferenza e in affanno (visto il ritardo) ci metteva tutti a ciaspolare lungo uno stretto sentiero con ingorghi degni del sabato pomeriggio in città e con poche possibilità di superare, a meno di voler includere anche il nuoto con ciaspole!

Orienteering
Primo giro con cartina e sequenza libera. Ritmo medio e memorizzazione delle lanterne in previsione del secondo giro. Tanti bambini alla ricerca delle lanterne in un’alternanza di “siamo qui, adesso andiamo da quella parte” e “mi sono perso, dove siamo?”. Grandi consulte, grandi corse e poi le urla per il ritrovamento della lanterna.
Purtroppo tanti ragazzi delle superiori in versione “peggio di così si muore” o come si diceva una volta “sbragati all’inverosimile”. Presenti solo per “saltare” una mattina di scuola: jeans larghi e con il cavallo a livello delle ginocchia, cappellino appoggiato sulla testa con visiera “accartocciata” (non li vedevo più dai tempi della naia e solo i nonni potevano permetterselo), sigaretta in mano (sia ragazzi che ragazze), scarpe larghe e rigorosamente slacciate, linguaggio da “coatti” dove si intercalano ad alta voce alcune parole di senso compiuto alle parolacce.
Mi sono distratto e sono andato lungo. La cartina non si legge molto bene, provo a tornare indietro e verifico l’incrocio, ma ecco che arriva Arosio e mi chiede se ho visto la 10. “No”, rispondo, ci devo ancora andare”. “L’hanno asportata!”, ribatte. Intanto troviamo la 11, gettata come un rifiuto nei rovi. La riposizioniamo e riprendiamo la corsa.
Ad alcune lanterne trovo dei gruppi di ragazzi/e che si riposano (sempre se lontanamente hanno mai corso), socializzano, seduti presso la lanterna, tirando grandi boccate di fumo. A tratti “sbeffeggiano e deridono” chi corre e cerca di finire il percorso nel minor tempo possibile o danno indicazioni sbagliate: ridendo poi sguaiatamente.
Concludo il primo giro in 32 minuti circa.
Ciaspolada
La salita è dietro al primo rettilineo. Si sale secchi, il gruppo comincia ad assottigliarsi. Il ritmo cala, il cuore pompa, le gambe spingono, mentre le racchette (su consiglio di Max) svolgono egregiamente il loro lavoro facilitandomi la salita.
Nel piano per arrivare a Crampiolo non riesco a stare dietro ad una ragazza, mannaggia ma quanto va! La rivedrò solo al momento delle premiazioni: è lei la campionessa europea e mi rifila più di 10 minuti!!. Complimenti!
Altra salita verso la diga. Recupero posizioni grazie alle racchette. Cerco con più assiduità di bere dal camel bag, manca ancora tutto per il ristoro.
Un forte vento mi investe una volta che raggiungo la scarpata della diga e mi tuffo nel lago ghiacciato. Ormai siamo sgranati come perle di un rosario, nel bianco del lago. Tanti piccoli punti che si muovo all’unisono. Il vento e freddo, ma sotto i piedi l’acqua azzurra schizza via in un pantano pesante e fastidioso. Aggiro l’isoletta e mi dirigo verso il secondo pezzo delle diga. Qui il vento ha lasciato il posto ad un sole tropicale. Sono in un mare di sudore. Faccio fatica a spingere avanti. Cerco un po’ di neve solida ai bordi del sentiero/fiume ma la fatica è la stessa.

Orienteering
Appena arrivo lascio la cartina, prendo il testimone nuovo e riparto per il memory. Mi sembra facile. Ripeto il percorso appena fatto cercando di migliorare ancora di più la strada. Trovo le lanterne che nel primo giro erano sparite, ma altre sono state imboscate e dopo breve perlustrazione infruttuosa riparto maledicendo i “soliti ignoti e ignoranti”. Con la descrizione punti e il codice non ci sono grossi problemi a ritrovare tutte le lanterne.
Peccato che alla fine, in un esubero di impeto, tre ragazzi si buttano sull’ultima lanterna per timbrarla per primi e ovviamente rompono il bastone di alluminio. Attacco la pinza che tristemente penzola dall’albero e avverto l’organizzazione.
Un bel sole mi riscalda al ristoro. Qualche minuto in meno nel secondo giro (credo sotto ai 30’)
Totale tempo 59 minuti
Km 10,3
Bpm 146 media
Velocità media 10 al km

Ciaspolada
Inizia il ritorno ma non ne sono così sicuro e tra l’altro sono convinto che sia tutto in discesa. Il sentiero diventa sempre più una traccia, sempre più tortuoso. Brevi ripide discese. Curve e tornanti. Saliscendi continui.
Sicuramente la parte più bella dal punto di vista del percorso, ma diventa quasi impossibile superare: se non stai attento finisci a faccia in giù nella neve o ti si sgancia una ciaspola.
Arrivo al ristoro: lo salto perché mi sembra di vedere solo del the e ho ancora la mia piccola riserva sulla schiena.
Attraverso dei momenti di crisi, di stanchezza ma soprattutto di noia. Sono stufo di sentire il rumore ritmico, cadenzato, costante, ripetitivo, a tratti ossessivo delle ciaspole che sbattono sul terreno. Sono stufo della discesa in una neve che dire fradicia è solo un complimento. Le mie energie si stanno esaurendo velocemente come le riserve d’acqua e sali. Sono proprio stufo di correre, in più non ho idea di quanto manca. L’orologio computer scandisce solo il tempo trascorso (l’anno scorso la gara era stata fatta da Max in poco più di 40 minuti e adesso sono già vicino ai 50’) e le pulsazioni sono costantemente sopra le 170. Salita e discesa, boschetto, curva e salita, discesa, tornante. Il sudore mi fa bruciare negli occhi, sarà forse per questo che non vedo l’arrivo?
Riconosco i tratti di strada fatta poche settimane prima durante l’escursione con ciaspole con Max e Rosella o la camminata dell’estate scorsa con Paola. Non dovrebbe mancare molto. Ad un tornate vedo un atleta che sta recuperando alla grande in piena foga agonistica: scarpe gialle della Adidas, tuta bianca, azzurra e arancio, testa pelata con leggera barba e ghigno di fatica ma di grande soddisfazione nel recuperare posizioni su posizioni. Non può essere che il Dipa. Già l’anno scorso Massimo in uno sforzo tremendo era riuscito a staccarlo nel finale e adesso tocca a me. Tanta fatica, tanta sofferenza e le forze giovani, il fisico possente è li alle mie spalle pronto a superarmi con la battuta a fior di labbra. Non ci sto! Io non ci sto! Riprendo a correre come un matto. La discesa mi viene incontro alla velocità della luce, calcolo che manca poco all’arrivo e con questa andatura non riuscirà a prendermi.
Finalmente sono sulla piana del Devero e in fondo intravedo l’arrivo. Ultimi 100 metri, scatto finale per mantenere la posizione, davanti a me per pochi secondi Umberto e il tempo è appena al di sotto dell’ora di gara. Non male.
Solo dopo aver tagliato il traguardo mi accorgo che quello che mi ha inseguito con tanta foga non è il Dipa ma un suo sosia…
41 classificato su 1167
Tempo 59.52
Km 8,03
Velocità media 8 Km
Bpm 170 al minuto
Salita 585 metri


Premiazioni Ciaspolada

Ristoro super. La sete/fame si fanno sentire: prendo un abbonamento mensile di te caldo, di biscotti, di merendine buonissime, di cioccolato. Piano piano arrivano tutti gli altri. Le sensazioni, gli umori, le vicissitudini sono molte diverse le une dalle altre. Un bel sole ci riscalda e abbronza, mentre l’aria è pervasa dall’odore delle salsicce che cuociono sulla brace. Le premiazioni si fanno attendere, come per la partenza. Confidiamo in uno dei premi a sorteggio ma la fortuna questa volta guarda da un’altra parte e così ci incamminiamo verso le auto e verso le nostre case, in attesa della prossima gara…naturalmente di orienteering.