martedì 23 dicembre 2008

CENA di NATALE 2008

Cena di Natale a casa ....Cupiello?
No, nella bellissima casa di Mark e Lizt, ai piedi del Sacro Monte di Varese, in località Rasa.
Notte di stelle e di lumini,

di cibi sopraffini,






di tanta allegria








anche se non c'era la sangria.







Babbo Natale a un tratto è arrivato,










e tutto per i bimbi è cambiato,



stupore e meraviglia



a nessuno assomiglia?









Presidente e consiglieri,









cuochi e panettieri,


tutto è andato benissimo







e l'anno prossimo ormai è vicinissimo....

Auguri a tutti di Buon Natale e Felice anno nuovo

domenica 30 novembre 2008

MONTICHIARI...fine stagione alla grande

VARESE ORI per la prima volta nei TOP TEN delle società lombarde.
Con un finale di stagione strepitoso siamo riusciti a risalire la classifica e ad agguantare il 9° posto assoluto.Divertenti e simpatici i giochi in attesa delle premiazioni (un grazie ad Anthea, Elena e Alessandra): nonostante le menti e il fisico forgiati negli anni non riusciamo a raggiungere il podio. Rosella e Daniela fanno il vuoto sulle avversarie (14 minuti) con una condotta di gara di “squadra” esemplare. Io in M 35 conferma il mio stato di forma lasciandomi alle spalle fior fior di specialisti dei Centri storici. Massimo, pur non gradendo le gare cittadine, arriva secondo a causa di un curioso inconveniente: prende un ingresso di un albergo per una strada aperta al pubblico, ma rimane bloccato dalla chiusura del cancello….
Ale e Luca concludono a meta classifica.
Centro storico decisamente carino e suggestivo con il castello arroccato sulla collina, i parchi, le strette stradine deserte, la roggia e la formula gara …particolare, molto particolare.
Da filmare la partenza del primo gruppo: un rallenty perfetto, anzi per alcuni un fermo immagine da cartolina!!! Memore di loro, dopo una prima occhiata alla carta decido di prendere la stessa strada di Ale e mi sono buttato a destra. Arrivo alla 10 insieme a Marco G, seguito a ruota da altri atleti della M 35…non ho voglia di correre in compagnia e così decido di andare alla 5 e mi ritrovo solo e sarà così per tutta la gara (situazione che prediligo).
Come strategia decido di timbrare subito tutte le lanterne in una zona e poi piano piano definire la strategia via via che corro. Nel complesso l’idea sarà semplice e banale: mi limito a non timbrare due lanterne da 40 così da arrivare al minimo ammesso che era 610. Visto la mia velocità e l’estensione del terreno non guardo l’orologio e rimango concentrato solo sulla gara e sui codici delle lanterne.
Arrivo al traguardo e cerco altri concorrenti della mia categoria, ma non li vedo: che siano già sotto la doccia? Spero di aver fatto bene i conti e aspetto con ansia la classifica. Moltissimi i commenti e le discussioni a fine gara: sulla scelta fatta, su quella che si poteva fare, su quella che ognuno avrebbe fatto se poteva tornare indietro.
Chi non aveva capito il discorso dei punti, soprattutto legato al fatto che le lanterne più lontane non erano quelle che valevano di più, ma erano mischiate! Chi voleva il codice sulla cartina e non nella descrizione punti, chi voleva più tempo ecc.
Alla luce delle classifiche ovviamente occorre fare una riflessione: la grande moria di atleti (in alcune categorie la strage è stata totale e completa) da che cosa può essere imputata? Una parte sarà legata all’inesperienza e alla poca diffusione di gare con questa tipologia. Una parte forse sarà legata ad una sopravvalutazione delle capacità di corsa delle atlete/i e sicuramente ce ne sono altre che si scopriranno …strada facendo (leggasi blog).
Siamo pronti alle cene di fine anno, alle vacanze e alle prossime gare del 2009.

domenica 23 novembre 2008

12 ore dopo ...e se a Montemerlo fosse stata così?

12 ore dopo i due ori di Massimo e Luca e il mio secondo posto, mi ritrovo a guardare fuori dalla finestra….da non credere!!!
Oggi la sezione maschile ha dato il meglio di se oscurando le prestazioni delle Donne, che dovranno rifarsi a Montechiari per staccare il biglietto di Varese Ori come DECIMA società lombarda!
La Brianza oggi era incorniciata dalla catena alpina in tutta la sua bellezza. Le cime innevate di fresco, così nitide, chiare e vicine quasi da poterle sfiorare allungando solo un pò la mano…un sole incredibilmente caldo e niente vento “polare”. E adesso una bella nevicata invernale…
In generale mi vengono queste osservazioni sulla gara:
>per la categoria M A e M 35 era prevista nel percorso, una farfalla non segnalata sul comunicato gara (forse un po scarno)
>i cerchietti sono di 5 mm di diametro, ma se non ricordo male non devo essere di 7,5 mm?
>i numeri non sempre erano messi nel posto giusto: ad esempio il 26 , il 14 e 15 si potevano confondere
>Le tre gradazione di verdi sono poco distinguibili sulla carta e nella realtà alcune zone (dello stesso colore) avevano diversa attraversabilità.
>il punto 5 segnato in descrizione punto come avvallamento in cartina è un movimento del terreno appena accennato, sul campo mi sembrava un po più evidente, ma molto stretto e accentuato. La 12 era veramente imboscata e poco chiara sul terreno. Per andare alla 15 ho incontrato due avvallamenti che nella vecchia carta c’erano e si leggevano bene in questa poco visibili. La 21 ho dei dubbi sulla posizione della lanterna perché leggendo la carta doveva essere a 10 metri di altezza dal ruscello, ma secondo me era molto più in alto, Alla 24 ho avuto grossi problemi perché la zona a nord della lanterna è zona bianca o quasi e il terreno presenta delle variazioni notevoli non segnate in carta, tra l’atro molto simili a quelle dove c’era la lanterna

La gara in M 35 comincia subito male perché le scarpe “La sportiva” non tengono nè in salita nè in discesa nè sui sassi insomma un vero disastro. Pensavo ad una gara con più trasferimenti lunghi, sentieri o gialli e mi ritrovo a pattinare e scivolare in continuazione: mi è andata male.
Partenza obbligata nell’avvallamento ricco non solo di alberi,ma di rifiuti vari: una discarica…se il buongiorno di vede dal mattino!!!. All’inizio non mi ritrovo molto con la lettura carta, ma dagli intertempi vado al massimo. Alla 5 leggo male la carta (cerco un naso) e non verifico nella descrizione punti che invece sto cercando un avvallamento!!! Errore imperdonabile e che mi costerà caro. Alla fine arriva Eduard che partiva 4 minuti dietro. Alla 6 e alla 7 tiro per staccarlo, ma confondo un ruscello e allargo la strada arrivando cosi dopo.. Eduard che raggiungo alla 8 per staccarlo alla 9 e 10. Sarà questo il motivo fino alla fine della gara. Alla 7 sono ancora dietro, mentre alla 12 lui passa sotto e non vede la lanterna, sullo strappo della 13 raggiungo Oscar che stacco sul tratto lungo. Alla 16 per la fretta perdo tempo prezioso e arriva Eduard. Alla 17, 18 e 19 cerco strade alternative, ma non ce ne sono convenienti (anche Marco, che passa sopra sulla strada asfaltata, perde 30 secondi). Alla 20, forse distratto da un gruppo si scout attraverso il fiume inutilmente due volte per poi passare sotto e vedere che mi ha preceduto ancora una volta Eduard. Alla 20 decido di salire e correre su sentiero, mentre Eduard lo vedo sotto nel letto del fiume (qui perderà 5 minuti). Entro un po troppo presto, ma vedo la lanterna in alto (troppo alto secondo me) e poi via alla 22 di pura forza.
Per la 23 opto per stare alto e poi prendere la traccia di sentiero per scendere…una non l’ho trovato e due sono rimasto impigliato come un coniglio nel laccio…che nervi e che dolore. Sono stanco e le gambe mi fanno male per lo sforzo. Alla 24 ho dei grossi problemi perché l’ho attaccata dall’alto. Arrivo a pensare di lasciare la zona visto che ho trovato una zona corrispondente (dal punto di vista di curve di livello) con tanto di collina piatta, ma niente lanterna! Decisamente strano il rilievo in verde due quando secondo me era un bel bianco e la collinetta se era alta un metro era tanto, ma in carta è segnata come curva di livello e una curva ausiliare!
Scendo per la 25 dove non leggo neanche il codice e poi via alla 26. Arrivo stravolto all’ultima e rispondo a mezze parole ad Anna Sedran e Roberto Caglio.
Chiedo di Eduard, ma mi dicono che non è ancora arrivato e infatti arriva dopo 3 minuti peccato per la 24 ero primo. Il ritorno lo faccio in compagnia di Valentina e Ombretta che hanno una lanterna vicina alla mia 25 e mi viene il dubbio di aver timbrato sbagliato. Allo scarico sono secondo dietro a Eduard e davanti per pochi secondi ad un gruppo di super M 35.
La giornata è proseguita con il CRL dedicato prima a Pippo e l’ex GS delta e poi al consiglio. Grazie a Licia riceviamo un’accoglienza calorosa e un una cena gustosa ricca di sapori nostrani e “veri”. Ultima fatica: accompagniamo il Presidente a casa e poi rientriamo finalmente a casa.

lunedì 10 novembre 2008

CUCEGLIO con dolcezza...

Cuceglio Campionato Piemontese Long
9 novembre 2008
Cuceglio con dolcezza per tutti gli atleti del Varese Ori.
Ale conquista con grande fatica e sullo sprint il secondo premio (a estrazione) uno scatolone di 5 Kg di “zucchero” targato Mondiali canoa in confezioni monouso.
Massimo (in M50) nonostante un evidente infortunio alla gamba che lo penalizza nella corsa, decide di usare solo la testa e lascia dietro tutti.
Luca (in M45) agguanta un terzo posto Angelo (in M35) corre regolare e a tutta birra staccando di molto tutti gli altri.
Daniela vince la categoria più difficile delle donne WA.
Paola si cimenta nell’esordienti e la cartina è un cimitero di cerchietti cancellati e numeri riscritti, linee che si intersecano come nel gioco Tela, una bella passeggiata. Ristoro da applausi a scena aperta per quantità e qualità di quello offerto, strategica la posizione: vicino alla segreteria così che tutti prima di andare alla partenza potevano pregustare tutte le leccornie e cercare di correre veloci per arrivare e trovare ancora qualcosa… Prima parte della gara nei campi, all’apparenza facili, ma la mancanza dei terreni coltivati poteva trarre in inganno. Passaggio nel paese e salita al punto 6 (fin qui poche scelte) supero Pinna che mi saluta sportivamente. La 7 non arriva più, trovo Jenna che ha appena punzonato e alla 8.. c’è stata la strage degli innocenti.La mia scelta è stata quella di evitare il più possibile i verdi e ho preso il sentiero fino a quando ho intravisto la collinetta con sotto la lanterna, scavalco e scendo lentamente sapendo che non ho un buon punto d’attacco. Vedo del giallo e la fine del sentiero e subito sotto la lanterna “incredibile” altri ci perdono anche 20 minuti.Per la 9 non vedo la scelta lungo la strada a nord e scendo in basso per poi tagliare, salire fino alla sella e poi scendere. Per la 10 tutta su sentiero e poi attacco dal sentierino e dal giallo, ma sul terreno non trovo niente di tutto questo. Ad un certo punto decido di salire in cima perché non mi ritrovo e come d’incanto ecco la mia lanterna…decisamente fortunato!
Scendo e corro lungo il sentiero per la 11, Per la 12 esco male e mi vado a perdere “non so dove” sperando di vedere il sentierino a est, ma non so più dove sono. Alla fine punto la bussola e corro fino alla cresta della collina. Ecco il sasso e la lanterna, scendo e attacco la 13 che deve essere qui ma non la vedo! Mi butto nel fitto e la trovo, scendo in strada, risalgo per il sentiero,ormai sono alla fine, una bella discesa e poi il campo sportivo e subito dopo ecco arrivare Massimo in una maschera di sangue e Paola con il sorriso sulle labbra.
Ok ci si butta sul ristoro riempiendo il vuoto creato da questa corsa a perdifiato.
Tracciato un po semplice e regolare, pochi cambi di direzione, di ritmo e di scelte.
Cartina che deve essere rivista per la vegetazione cambiata completamente e anche per i sentieri.Una bella giornata con un bel sole che ci ha scaldato mentre ci siamo rimpinzati di cibarie…

lunedì 3 novembre 2008

2 giorni del Beigua

1 e 2 Novembre sono una data decisamente a rischio per una due giorni di CO in cima al monte Beigua.
Ci è andata bene a metà, infatti sabato pomeriggio abbiamo visto il sole, il mare e tutta la costa sotto di noi. La gara si è svolta regolarmente prima che una nebbia incredibile avvolgesse tutto e ci obbligasse a rintanarci nel rifugio vicino alla stufa.
Gara molto middle e veloce con quasi una tripletta da parte delle donne del Varese Ori con Daniela, Rosella e Raffaella (ormai inglese come società, ma Varese nel cuore) tutte sul podio.
Serata con farinata e riunione di società per stendere il programma delle gare per l’anno prossimo.
Cena all’insegna del buon umore e del cibo delizioso. La mattina ci vede, anzi non si vede proprio niente a causa della nebbia e di scrosci d’acqua incredibili.
La partenza, per fortuna, si trova in prossimità del ritrovo, ma a causa dell’acqua viene ritardata di 20 minuti circa con tutti i concorrenti sotto al gazebo a fare quattro chiacchiere.
La temperatura è di 7 gradi, ma una volta presa la cartina e iniziato a correre tutto è sparito
Bella la prima tratta. Lunga e in discesa, ma anche in una zona difficile.
In zona punto rallento e leggo molto: risalgo la collinetta e deve essere li, magicamente mi appare. Sono partito bene e mi sento in gara. La due l’allargo un pò e anche questa va tutto bene, cala la concentrazione e confondo un sentiero con un altro: non corrisponde niente!Sono fuori carta: rotazione di 180° e ritorno sul sentiero giusto. Rientro in gara e tiro fino al bianco del bosco restando sotto alla 3. Arrivo alla fossa e da li risalgo senza problemi. Anche per la 4 leggo e la trovo subito. Facile la 5 per poi ripartire per la 6 dove non valuto neanche la scelta sulla strada asfaltata: sarà conveniente?
Sono in quota, la lanterna deve essere davanti a me, ma non la trovo (forse non la vedo) e arrivo fino all’avvallamento, mi giro ed eccola lì che spunta lucente tra una folata di nebbia e l’altra.
Salgo verso la 7 che la prendo costeggiando l’avvallamento.
Ad azimut per la 8 anche se le case e pilone non li vedo proprio, ma vedo la lanterna. Le ultime sono tranquille, ma corro su sentiero e con il cuore in gola per fare un bel tempo.
Da subito mi sono reso conto che ero in carta e la gamba teneva alla grande. Sono molto soddisfatto della mia gara. Mi sono piaciute molto le tratte, forse allungarlo un po non mi sarebbe dispiaciuto.
Grandi salami come premi per il Trofeo Interregionale (e sono buonissimi) da rivedere e reimpostare.Rientro con incubo per la prima parte del viaggio dove la nebbia e la strada stretta e in discesa pazzesca mi cava gli occhi.


lunedì 27 ottobre 2008

Medaglia d'oro in Coppa Italia MTBO M45

Giornata da incorniciare sotto tutti gli aspetti: per la bellezza del lago di Fimon inserito in un anfiteatro naturale dato dai colli Berici, per la prestazione fisico-tecnica nella gara e nella classifica finale di Coppa Italia.
Il viaggio passa velocemente grazie alla compagnia di Licia, mentre Paola sente le “bolle” del futuro arrivo.
Siamo in un piccolo paese a sud di Vicenza con una piazza molto graziosa, una piccola bomboniera illuminata da un tiepido sole.
Si parte dal piano per salire in cima ai colli e scendere dall’altra parte per ritornare al ritrovo che era anche l’arrivo.
A esser sinceri avrei sposto la partenza più in alto per potermi giocare un po di dislivello in gara, ma ritorniamo alla gara. La cartina è in scala 1:20.000 appena omologata e ben disegnata per quanto riguarda la leggibilità della stessa. I primi punti sono tutti in salita e decido di non spingere a fondo per tenere gambe e soprattutto testa fino alla fine visto che si preannuncia una gara LONG.
Per la 5 decido di stare sulla strada asfaltata per non complicarmi la vita con i sentierini puntinati: come saranno? Le curve di livello sono ogni 10 metri, molto leggibili ma si sentono!!! Trovo parecchi concorrenti che stanno risalendo spingendo la bici: loro si che hanno fatto il puntinato.
Effettuo un dentro e fuori (ce ne saranno altri) via per la 6 sapendo che ho già recuperato sia Bepi e ho Scuratti nel mirino.Alla 6 lo raggiungo e poi insieme pedaliamo verso la 7 sapendo di stare attento perchè ci sono parecchi bivi/incroci. Si viaggia in coppia e non riesco a staccarlo. Per la 8 occorre fare un puntinato, ma in realtà ho visto che molti di questi puntinati sono risultati decisamente scorrevoli. In una strettoia con scalini scendo dalla bici e non vedo un fil di ferro teso altezza occhi che mi stende lasciando un bel segno sulla fronte.
Per cercare di stare da solo e ragionare con la mia testa e al mio ritmo gara, corro a strappi e vado in affaticamento oltre ad essere impreciso. Per la 9 decido di fare il sentiero invece che la strada e mi infilo in una bella stradina che diventa un sentiero tra rovi con fondo sconnesso. Ma dove sono? Non mi corrisponde con la cartina, la direzione è giusta ma non mi ritrovo (dopo mi sembra di aver captato che la stradina non è stata disegnata perché era strada privata!!! E d ali non bisognava passare!!!).
Sto quasi decidendo di girare la bici e tornare indietro quando incrocio un sentiero e intravedo dei concorrenti: sono giusto, ma ho perso un po di tempo. Spingo per andare alla 9 ma il sentiero e stretto e lo stiamo percorrendo in un numero industriale di persone nei due sensi. Pericoloso. Mi sembra di vedere Stefano Demattè, ma non era partito per primo?
Per la 10 vado così forte (60 km/h in discesa) che non vedo l’imbocco e così devo tornare indietro in salita, facendomi ancora una volta superare da Scuratti. Arriviamo poi insieme alla 12 e trovo davvero Stefano. Decidiamo di rischiare la discesa con il puntinato ed è uno stress non da ridere: sassi in quantità industriale, aguzzi, friabili,pericolosi (chissà se avesse piovuto?) e con rovi ai bordi. La bici tiene abbastanza anche se non ho le gomme adatte avendo preferito quelle più da strada che quelle artigliate. Finalmente tiro il fiato perché siamo arrivati al piano e da qui solo lunghissimi rettilinei pianeggianti. Si tira a vicenda e si pedala a tutta birra. La 13 non è posizionata giusta perché la lanterna è sul ponticello quando dovrebbe essere al bivio strade (ma era comunque visibilissima), invece “salto” quasi la 100, che in realtà era la 150 e che in cartina era introvabile. Apro una parentesi: numeri e cerchietti poco visibili e l’ultimo punto non è possibile metterlo ad uno stop all’ingresso di una rotonda con viabilità normale e sulla strada!?!. Poi: l’arrivo poco leggibile e “pericoloso”.Premiazioni anticipate e “veloci”, con Stephen e Cole andiamo al lago per due chiacchiere, una pizza, una torta, un caffè e un te, naturalmente tutt’insieme.

lunedì 13 ottobre 2008

Gran Finale di Coppa Italia a San Genesio

Trasferta nata sotto i migliori auspici a partire dal tempo (un caldo quasi estivo), alla visita culturale al Mart di Rovereto (pochi ma belli gli impressionisti e post, quadri provenienti dal museo di Gerusalemme) alla strada senza grossi problemi di traffico.
Pernotto molto bello e una cena con una “ricca” compagnia, cucina casalinga decisamente buona (castagne e dolci finali inaspettate) in un ambiente d’altri tempi….
Discussione societaria sulle votazioni per il futuro presidente FISO, ognuno ha portato i pro e i contro per i vari candidati aggiungendo preziose informazioni e creando così un quadro il più ampio e preciso possibile.
Siamo passati ad una consulta elettiva all’interno della società e grazie agli amici del Vivaio (Maia) e UL (Lucia ed Ezio) che si sono prodigati nel lungo spoglio delle schede: ora sappiamo per chi votare.
Il campo di gara e il ritrovo è il medesimo di quello dei campionati italiani 2006: in piccolo ippodromo con centro sportivo. Il sole ci ha riscaldato anche se la temperatura era ancora “fresca”. Paola decide di cimentarsi sia negli Eso che ad accompagnarci in partenza (che salita), per poter vivere i bellissimi boschi in prima persona.
Daniela conquista un bel terzo posto subito a ridosso delle prime.
Massimo incappa in un errore nel finale e rimane con il “legno”
Ale è troppo preso dai tanti impegni da Consigliere regionale e non rende come potrebbe.
Rosella non pervenuta
Paola disputa una gara tranquilla. Il suo tempo è da dimezzare visto che corre per due.
Angelo fa la gara dell’anno: quasi senza errori e con tanta “gamba” strappa un primo posto a Carlo Pilat mattatore della stagione insieme a Rudy (tracciatore).
La gara parte nel bosco verde e con una lanterna all’apparenza facile, ma che riserva sorprese. Sono un po alto, ma rallento in zona punto e la vedo in basso nascosta nella buca (sarà questa una costante delle lanterne). Nella zona dei gialli corro bene e poco prima della 3 raggiungo Manzoni che partiva 2 minuti prima di me (conquistati solo in questa tratta nel giallo, dove lui ha scelto l’azimut e io i sentieri e i recinti).
Al rientro nel bosco sono un po lento e mi raggiunge Ale. Poi opto per stare sotto e prendere la successiva dal taglio nel bosco. Non sono preciso e mi lascio distrarre da altri concorrenti, decido a questo punto di pensare solo a me stesso ed ecco che trovo la lanterna. Riparto a tutta e incrocio un folto gruppo che sta cercando la mia lanterna. La successiva è una buchetta molto nascosta, per fortuna in zona punto rallento, prendo i punti d’attacco e leggo bene la cartina (sarà l’arma vincente).
Vado in costa e arrivo al sentiero che mi porta vicino alla 9, mi buttarmi giù nel giallo e nei sassi, ma la lanterna non la vedo eppure tutto torna?1? Alzo lo sguardo e la intravedo incastrata tra sassi e arbusti, come si dice in gergo “infognata di brutto”. Scendo un po troppo a destra e poi dopo il sentiero rallento perché la lanterna è nel fitto ed è facile scendere troppo. Infatti eccola lì ad aspettarmi.
In costa per la successiva, ma sono basso e devo tornare su di 2 curve di livello, per poi salire ancora lunga la massima pendenza (uguale ad una della scorsa gara di Beppe).
Tratta lunga, giù sul sentiero e poi via verso la strada asfalta scelta come punto d’attacco, ma guardando meglio il terreno riconosco i gialli e le paludi e decido di “rischiare” e infatti arrivo al punto dove (come vuole il manuale) prima vedo il cocuzzolo e poi la lanterna. La successiva non mi sembra difficile, ma le tante traccie di sentiero e il bosco fitto mi mandano in tilt. Arrivo ad un sasso e cerco sotto la canaletta che non c’è, perché non è il sasso giusto (questo è vicino alla linea rossa e solo con una attenta lettura lo capisco). Vado avanti fino al sasso giusto e poi ecco la lanterna. Salita ad azimut per il sasso successivo (veramente basso e poco significativo) per poi partire in costa (sono insieme a Paolo Mario Grassi e Cavazzani) ognuno sceglie strade differenti, ma tutti andiamo allo stesso punto. I prossimi sono vicini, ma è facile sbagliare e rimetterci la gara. Sono indeciso dove scendere e ho sempre Cavazzani alle costole. Rimango concentrato e sono sul punto. Sasso ancora in discesa rallento e leggo molto per non sbagliare. La 19 mi sembra facile: dopo il sentiero una depressione. Dovrebbe essere qui, ma non la vedo a parte quel ciuffo di erba strano e infatti sotto c’è la piccola depressione…mi sporgo e trovo la mia lanterna. Ultimo punto un sasso nel verde: non voglio rischiare. Scelgo il sentiero fino alla curva e poi il limite di vegetazione e vedo (o mi sembra ) di vedere l’avvallamento e il sasso con la lanterna “nascosta” sotto . Ultimo punto a manetta e poi lo sprint: so che devo tenere un ritmo alto perché c’è molta strada da fare. Agli split vedo il mio tempo e la posizione: per ora sono primo. Dopo di me arriva Paola: tutta sorridente e in salute. La sua gara è stata tranquilla, non ha corso e non ha sbagliato.
Aspetto Biella, il primo riscontro importante: passano 4 minuti e tiro un sospiro di sollievo. Poi c’è il confronto con Balboni che rimane stupito del mio tempo, ora il due Pilat e Distefano sono gli avversari più temuti. Il primo arriva con solo 29 secondi in più del sottoscritto. Urra!!!Cibi prelibati e ottima compagnia alla Zonato Cup che si avvia alla sua conclusione (???) con la vittoria di Massimo Balboni nonostante la mia impresa di oggi...

martedì 7 ottobre 2008

Varese Ori con 2 Consiglieri eletti un onore e… un onere.

Lago di Montorfano ricco di spunti e di prestigiosi risultati. Alle elezioni regionale, svoltesi nel pomeriggio, Ale sfonda (prendendo il massimo dei voti) come Consigliere Atleti e a ruota segue Angelo (rieletto).
Per la gara grandi risultati per quasi tutto il team:
Rosella con una grande gara sbaraglia le avversarie vincendo la W 40.
Massimo secondo posto (con coscia bendata) dietro all’inossidabile Renato in M50.
Luca per pochi secondi stacca Alessandro Manzoni e conquista il terzo posto nella M45
Angelo, nonostante un grosso errore a metà gara, si aggiudica il primo posto in M 40
Bella giornata e bellissimo ritrovo. La Partenza secondo me è stata un pò sacrificata e un pò poco organizzata.
La Cartina era troppo satura di colori e alla fine risultava molto “pesante” la sua lettura, anche se il tipo di carta usata è stata decisamente buona.
Per la mia gara in M40 non sono mai riuscito ad entrare in “ritmo gara” creato dal tracciatore: ero sempre un pò in affanno, un pò con un ritmo di corsa sopra le mie capacità di lettura, mi sembrava più una middle/sprint che una long.
Dopo l’errore, ho dovuto tirare per cercare di recuperare i molti minuti persi.Forse un incrocio nel percorso non ci sarebbe stato male e anche una tratta media lunga. Troppi punti vicino a sentieri o dopo una netta linea d’arresto. Ammazzagambe è un pò inutile il punto 7.

lunedì 29 settembre 2008

Varese Ori Campioni Italiani in M45 di MTBO 2008

CAMPIONI ITALO-INGLESI in STAFFETTA M35
L’ Altopiano del Calisio (a due passi da Pergine) è veramente un posto magico e ricco di leggende….
Bellissimo e romantico il lago di santa Colomba (dove abbiamo alloggiato e cenato), qui si sono corse molte gare di CO tra le mille depressioni e i boschi di abete rosso, le cave immense di porfido che lacerano come ferite questa terra verde e silenziosa.
Sabato il tempo non è dei migliori, anche se un sole settembrino bacia i concorrenti della staffetta. Siamo in lotta per il podio nella M 35 e un’eventuale vittoria non ci porterebbe comunque il Titolo di Campione d’Italia visto le origini e la nazionalità di Mark.
Partiamo dal lato estremo est della cartina: al pian di Gacc. Il comunicato gara e le spiegazioni dei cambi, della partenza, dei lanci avviene tutto in diretta e a voce….
Sarà comunicato dallo speaker il numero del concorrente che arriverà al cambio dopo circa 2-3 minuti. Sono il primo frazionista e decidiamo la strategia di gara: pedaliamo tranquilli, senza strafare, alleniamoci per il giorno dopo…ma andiamo a vincere.
Parto tranquillo e senza nessun patema d’animo. Subito una salita spaccagambe. Sono solo e gli altri? Dopo la prima lanterna li vedo che sono davanti a me di pochi metri. Nella seconda e terza ci controlliamo a vicenda visto che io opto per un dentro fuori. Per la 4 un finto sentiero nel prato blocca un bel numero di atleti. Alla 5 scelgo la strada bassa e poi un altro dentro e fuori, peccato che mi deconcentro e allungo la strada per andare alla 6. Sono un po stanco e rallento per non pagarla domani sulla long. Altro dentro e fuori per la 7 già vista precedentemente e di nuovo stesso sentiero per andare alla 8. Da qui solo una lunga discesa su strada asfaltata. Vedo Bepi Simone che ha già avuto il cambio da Cipriani e sta affrontando la mia salita. Speravo di essere più vicino alla testa. Sono sulla strada che in ripida salita porta al cambio. Trovo un concorrente (non mi ricordo chi) e decido di dare il cambio in solitaria a Mark. Così spingo come un matto fino all’arrivo. Piano piano arrivano gli altri, mi dicono che sono passato secondo a 4 minuti da Andrea. Rimaniamo in attesa. Se Mark tiene il mio tempo dovrebbe arrivare dopo 50 minuti. Il tempo passa, ci sono i primi arrivi e ad ogni maglia rossa e gialla temiamo che sia Bepi, ma il passo di Mark è imperioso e a parte un piccolo errore nel finale arriva in solitaria. Siamo Primi senza titolo, ma va bene così.Il lago S. Colomba e la cena (superba e abbondante) sono veramente gradevoli. Tiene banco il compleanno del Tumiza con una torta casalinga di ottima fattura e un’allegra serata tra amici.
Ho chiesto di partire tardi per fare colazione con calma e sperare in un temperatura più gradevole.
Davanti a me parte Alessandro Manzoni e dietro Luigi Zanella.
Parto deciso e nelle prime due lanterne recupero Manzoni. Leggo in maniera superficiale la cartina e opto per una scelta che non mi soddisfa. In un tratto in discesa non troviamo il bivio e così perdiamo tempo oltre che quota. Altra scelta frettolosa e lunga. Decido di tirare per staccarmi e fare la mia gara in solitaria.
Riprendo lucidità e concentrazione. Pedalo regolare e sono alla 5. Per la 6 solo incertezza al bivio che vedo solo all’ultimo. Dentro e fuori veloce e poi sono perplesso per la scelta per questa lanterna: un sentiero a fondo cieco!!! Non ci sono trabocchetti ne sentieri coperti dal cerchietto o dalla linea: è solo così e basta. La tratta successiva mi porta a considerare con molta calma le due scelte, alla fine per una semplicità di lettura vado sulla strada a sud. Lo scenario è bellissimo, il sentiero è tutto da spingere a tutta, poi la salita in massima pendenza mi taglia il fiato. Mi attacco al camel bag cercando di recuperare le forze. Per la 9 la strada la conosco a memoria (sono transitato 3 volte ieri). Per la 10 mi ostino a prenderla da sotto. Sono ormai cotto. C’è un pezzo in salita dove le gambe non riescono a spingere e così si va a piedi. Dalla 11 so che c’è discesa e poi ho già visionato il giro per le ultime lanterne prima dell’arrivo. Quello che non avevo preventivato era la super salita (in 850 metri in linea ci sono 75 di dislivello!!!) per fortuna decido di salire con la strada asfaltata fino a dove posso, ma poi è sofferenza pura. Ma non è finita perché si prende un sentierino che sale e scende, tecnico e impegnativo, ma bello. Siamo alla fine devo resistere, passo l’imbocco seminascosto del sentiero e torno indietro e poi giù fino alla 100. Rettilineo, curva a doppia s a tutta birra e poi lo scarico sperando di non aver saltato o sbagliato a punzonare. Tutto OK sono il Campione Italiano 2008 nella M 45.
Mark nella M 35 corre bene, solo un errore in gara e una foratura prima dell’arrivo gli negano la vittoria, ma non il secondo posto.Grandi applausi per i “Futuri campioni” che hanno gareggiato anche loro.












lunedì 15 settembre 2008

d’ARGENTO, di BRONZO o di LEGNO, Varese ori sugli scudi ai Campionati Italiani LONG 2008

Un week end lungo per poter partecipare ai Campionati italiani 2008, corsi sull’appennino tosco-emiliano a S. Anna Pelago la long e a Piedilagotti la staffetta.
Decisamente carina la cerimonia inaugurale con sfilata per le vie cittadine di Pievepelago, gruppo folkloristico e suggestivo alzabandiera in un contorno di montagne, nuvole bianche incendiate dall’ultimo raggio di sole e una luna che promette …..ma non manterrà.
Sabato mattina tempo da lupi. La gara si corre sulla vecchia cartina aggiornata a cui hanno aggiunto un lungo e stretto corridoio a est.
Secondo me partenza in zona abbastanza infelice, soprattutto per le categorie che si spostavano a est, inquanto il ritorno veniva corso sulla stessa strada dell’andata ripassando dal via (mancava solo di ritirare le vecchie dieci mila lire e di finire poi agli “imprevisti”).
Percorso M 45 al di sotto delle aspettative per il tipo di gara, peccato per alcuni errori banali o di difficoltà a leggere la carta nel bosco al buio e con la pioggia i particolari sfuggivano e facevano la differenza.
Una manciata di secondi e il podio svanisce, Luca arriva 11°
Massimo, nella M 50, è 7°.
Anche per Rosella, costretta ad affrontare la prova con la cartina ufficiale in scala 1: 15.000, raccoglie una bella medaglia di legno.
Daniela invece parte male nella sua categoria, ma piano piano rimonta fino a conquistare un meritatissimo 3 posto assoluto.
Ale corre a lungo nell’acqua e su e giù per i ripidi pendii, ma sarà solo 23° in MA.
Cena gustosa e simpatica all’albergo Posta (decisamente “antico”) ma dal cibo buono, abbondante e dall’atmosfera simpatica.
Domenica è tempo di rivincite: Staffetta Open che sfida altre 59 staffette e fior fior di campioni, M 45 ha nel mirino di entrare nei primi 5 e magari di salire sul podio, ma i precedenti del team varesino non sono dalla nostra e non sempre l’equazione ha funziona a dovere.
Open : Ale parte forte molto forte e passa nono, poi parte Daniela e il distacco si accorcia (solo per mancanza di punzonatura) e infine Rosella è 20.
M 45 è un’altra storia: in prima frazione Luca.
Lascia sfogare il gruppone che passa al punto spettacolo, guidati da uno scatenato Rudy, solo con un paio di minuti di vantaggio. Tiene nella seconda parte di gara e da il cambio a Massimo in sesta posizione. Massimo decolla e recupera posizioni su posizioni (la sua tratta lo vedrà al 3 posto assoluto, solo un errore nella penultima lo priva di una gara perfetta).
Intanto io fremo alla partenza, cercando di capire chi avrò davanti o dietro. Che tattica adottare? Zanetello, Cavazzani, Orler, Zonato, Risoffi siamo tutti li a riscaldarci e controllarci a vicenda.
Ecco che arriva Massimo, decisamente affaticato e non so in che posizione sono. Le prime lanterne sono in salita e non arrivano mai. La cartina mi sembra più leggibile e chiara. Supero le piste da sci nuove che mi rallentano un po. A questo punto rimango troppo alto e devo scendere parecchio per prendere la lanterna. Decido di rimanere nel bosco fino alla fine, prima di entare nella pista da sci e punzonare al punto spettacolo. Qui regna il caos più tremendo. Tutti che urlano, che incitano, che mi dicono “hai zanetello dietro a due minuti”. Mannaggia non devo sbagliare, se no mi prende. Rimango concentrato e corro spedito, una leggera incertezza su una lanterna, ma tutto procede bene. Lunga tratta a rischio, rallento in zona punto, ma sono in perfetta curva di livello. Vado a fine cartine per punzonare e devo solo salire per l’arrivo, peccato che, stanco morto, decido di prendere il sentiero in discesa e raggiungere la strada asfaltata. Ma non torna niente. Capisco l’errore, sono uscito dal punto senza orientare la carta. Corro come un matto e rischio il taglio per non perdere altro tempo e magari la medaglia. Continuo a guardare davanti e dietro per vedere se ci sono miei avversari. Solo donne o giovani. Ultimo punto. Ecco la lanterna in cima alla collina e poi l’arrivo con un sprint al “passo” chiudo la mia gara stanchissimo. Non so cosa siamo arrivati e solo dopo mi dicono che ho recuperato (non so quando) Zanetello (ma non lo avevo dietro di due minuti!!! Nella bolgia ho capito l’opposto) e siamo SECONDI.
Dopo un po di sole il tempo si è guastato fino a nebbia e pioggia oltre ai 10 gradi di massima, ma questo non ha impedito di salire sul podio e festeggiare
Medaglia d’Argento insperata, decisamente sudata….e meritata da tutti. GRANDI.