domenica 24 febbraio 2008

Gare 2008 - Parco Lambro

Campionato Regionale Sprint 2008
Buona la prima..anzi no, la seconda.

Domenica 24 febbraio 2008, al Parco Lambro di Milano, è andata in scena la 2° prova del Trofeo Lombardia (valevole come qualifica) e successivamente il Campionato Regionale Sprint 2008.
Varese Orienteering si presenta quasi al gran completo e per la prima volta con un’età media bassissima: solo 27 anni!!! Massimo devi fartene una ragione!
Buona, nel complesso, la mia prima uscita stagionale (due secondi posti), ma ottima la seconda prova con la conquista del Titolo Regionale Sprint (bissando così il successo dell’anno scorso a Triangia).

  • Massimo primo alla grande nella qualificazione, quella più tecnica lasciando dietro fior fiore di atleti (vedi il grande Zonato), ma nella seconda paga la gara veloce e di sola gamba. Alla fine sarà secondo dei lombardi 4° nel complesso.
  • Rosella stravince la finale B in W35.
  • Claudia, accompagna il fratellino Ivan nella categoria Esordienti e si divertono un mondo, tanto da ritornare in cartina per ulteriori giri.
  • Clara da dimenticare la prima manche, mentre si riscatta nella seconda portandosi a ridosso delle migliori e più esperte concorrenti.

1° prova (TL e qualificazione)
A mio parere, questa parte della cartina, l’avrei lasciate per correre il Titolo Regionale, perché sicuramente è più orientistica, mossa e divertente e… avrei anche perso di brutto.
In gara ero come in una “bolla”, non proprio presente, ma neanche assente, insomma sospeso. Il territorio e la lettura della carta erano “fluttuanti”.
Ho riposto grande attenzione, ma anche grande lentezza, nella lettura dei codici (per non sbagliare), ma intanto sbagliavo alcune uscite dalle lanterne e gli azimut erano… penosi.
Per fortuna, non mi sono fatto prendere dall’ansia e ho recuperato gli errori concludendo al secondo posto in M40 e al 7° nella complessiva.
Grosso errore dalla 4 alla 5; sono andato a sud invece che a ovest.
Errore subito dopo: dalla 5 perchè 'punto' alla 7 (la vedo nel mio mirino), per poi accorgermi che devo fare prima la 6!
Errore alla 8, sono andato lungo perché cercavo un edificio, invece la simbologia del punto dava “pavimento asfaltato” (credo) ed era attaccata ad un cestino della spazzatura!
Errore alla 12 un’altra uscita a ovest invece che a sud!!!

Dati riassuntivi Forerunner 305
Lunghezza reale: 2,44 Km
Dislivello: 124 metri (dato poco attendibile)
Tempo: 13 minuti 19 sec
Ritmo medio: 5’ 28”
Velocità media: 10,9 Km/h
Frequenza cardiaca media: 172 bpm
Aspetti particolari:
per ben 2,1Km (quasi tutta la gara) e per un totale di 11 minuti e 28 sono stato nella zona 5 delle bpm (battiti al minuto) cioè tra l’86 al 95 % del massimo!!!

2° prova : Campionato Regionale Sprint 2008
Purtroppo la partenza ritardata non mi aiuta, questo lasso di tempo lunghissimo raffredda il fisico e soprattutto la voglia di correre: avrei preferito un bel gelato, un libro e riscaldarmi al sole tiepido di questo fine febbraio pensando all’estate prossima.
Sistemate due cose istituzionali, provo a riscaldarmi e a concentrarmi.
Gara da affrontare con più concentrazione, determinazione e correre al massimo già dall’inizio.
La mia gara è molto pulita, deciso, solo alcune sbavature e un piccolo calo di “gambe” alla fine.
Dalla 8 alla 9 azimut sbagliato, troppo vicino al fiume.
Uscita dalla 9 non proprio precisa.
Dalla 12 alle 13 forse si poteva fare il percorso più diretto e avrei guadagnare quei pochi secondi…per vincere la gara.

Dati riassuntivi Forerunner 305
Lunghezza reale: 3,2 Km
Dislivello: 131 metri (dato poco attendibile)
Tempo : 14 minuti 34 sec
Ritmo medio: 5’ 00”
Velocità media: 12 Km/h
Frequenza cardiaca media: 175 bpm
Aspetti particolari:
Per tutto il tempo e per tutta la gara sono stato nella zona 5!!! Quasi sempre vicino ai 180 bpm.

CARTINA
La stampa e i rilievi della carta presentano, secondo me, alcune aspetti migliorabili.
Le curve di livello si vedono molto poco, troppo simile ,a livello cromatico, al giallo dei prati.
Ad esempio il numero della quota è quasi invisibile, provate a cercarlo (è vero che in gara non mi serve, ma per farvi capire la scala cromatica).
Le curve tagliano “sopra” le strade asfaltate, in altre le ho viste sotto!
Le canalette hanno i punti troppo piccoli e ravvicinati/impastati.
Si vedono pochissime, soprattutto in corsa, le differenze tra una stradina asfaltata e quelle sterrate grandi (per intenderci quelli con il bordo a linea tratteggiata nera).

PERCORSI
Nel complesso un po’ troppo corti, visto i tempi nelle varie categorie (M 35/40/45) ben al di sotto dei 15 minuti
Molto variegato nella qualificazione, con tanti cambi di direzione e ritmo.
Peccato che la vegetazione era quasi assente e permetteva quindi la massima visibilità
(si vedeva prima la lanterna dell’oggetto).
Partenza non proprio felice perché alcune lanterne e direzioni di uscita, ma soprattutto la prima di alcuni percorsi, si vedevano dalla zona riscaldamento favorendo quelli che partivano dopo.
Finale: troppo di corsa, quasi pura e a poco sono servite le farfalle e gli incroci.
Nella farfalla le lanterne erano a vista, forse ad una distanza maggiore sarebbe stato meglio.
Ne avrei fatta un’altra anche nella zona più alta, simile alla MA (che più che una farfalla era un mini circuito troppo rotondo).
Buona la gara finale con partenza ogni 2 minuti, evitando così di vedere l’altro e seguirlo a distanza.
Buona la consegna degli split time.
Buona la velocità dei risultati e la visione di tutti i percorsi rete già in serata.

Prossimo week end…Pausa… riflessiva all’Alpe Devero con gara ciaspolada dove ci saranno altri 1.100 concorrenti pronti a scannarsi sulla salita che porta al lago ghiacciato e tanti Stankanov al via.

sabato 16 febbraio 2008

Parco Forlanini…allenamenti e ricordi …vicini e lontani.

Mattinata bigia, fredda, invernale al 100%. In moto soffro un sacco il freddo alle mani, anche se il termometro del cruscotto segna 4/5 gradi sopra, la percezione è esattamente del contrario, 4/5 gradi sotto.

Un grazie all’UL (Unione Lombarda) per l’allenamento e l’accoglienza; un grazie ai tanti amici che fino all’anno scorso erano compagni di società: Stefano Galletti, Adele, Dario, Martina, Marco, Steven e tutti gli altri.

I ricordi (faccio fatica anche a contarli) si perdono nella notte dei tempi: tutte le mattine con la tuta di d’ordinanza del caro, vecchio I.S.E.F. varcavo l’ingresso del centro Saini alle ore 8.30 per iniziare una delle bellissime lezioni pratiche universitarie.
A volte il nostro prof. Mauro Franco (un monumento per l’I.S.E.F. Lombardia) ci portava a correre nel parco e a sperimentare le varie possibilità di “proporre una lezione di Educazione Fisica senza niente”, in uno spazio non strutturato o codificato come può essere una pista di atletica, un campo di rugby o altro (in termini tecnici sono le attività o jeux de pleine nature o plein-air). Mitica, nei miei ricordi, la lezione sulla “termoregolazione” del nostro corpo, passata alla storia come la prova del fuoco (ops del freddo) raccontata dai “nonni” del terzo anno a noi primini.
In una fredda mattinata d’inverno, possibilmente e preferibilmente con neve, nebbia e comunque con tanto freddo, si usciva a correre indossando i pantaloncini corti e basta!!!
Naturalmente si correva come dei matti per “scaldarsi” mentre le battute, il clima goliardico e gli sfottò tipici dell’università si sprecavano, rendendo il tutto più divertente e sopportabile (provare per credere).
Al rientro in palestra, le sensazioni fisiche che si provavano erano da analizzare per capire quali erano i meccanismi che il nostro corpo metteva in atto per contrastare il freddo.

Dopo queste digressioni nostalgiche forse è meglio tornare all’allenamento “long”.
Mi avvalgo ancora del Forerunner 305 e delle sue mirabolanti prestazioni.


Primo tentativo di sovrapporre:
1- percorso effettivo
2 - cartina d'orientamento
3 -foto aerea dal satellite.

1) Primo allenamento: percorso LONG con cartina normale: tutto regolare, alcune lanterne erano posizionate nelle canalette e solo quando eri a pochi metri le potevi vedere, anche in cartina il simbolo era troppo piccolo e poco incisivo (soprattutto per quanto riguarda il colore).

Lunghezza reale: 3,53 Km
Dislivello: 131 metri (dato poco attendibile)
Tempo : 17 minuti 10 sec
Ritmo medio: 4’ 52”
Velocità media: 12,3 Km/h
Frequenza cardiaca media: 157 bpm


2) Terminato il primo giro si prendeva una nuova cartina e si partiva per il secondo giro: la carta era muta (anche senza scala, ma con le linee del nord) e si doveva procedere con navigazione ad azimut. Alcune volte il mio azimut era “deviato” da altre lanterne, che poi non erano le mie, oppure mi fermavo alle lanterne trovate sul mio azimut ma troppo presto.

Lunghezza reale: 2,26 Km
Dislivello: 61 metri (dato poco attendibile)
Tempo : 12 minuti 07 sec
Ritmo medio: 5’21”
Velocità media: 11,2 Km/h
Frequenza cardiaca media: 161 bpm

3) Arrivati alla lanterna svedese si partiva per il percorso a memory (alcune lanterne avevano anche due tratte da memorizzare), ho il sospetto che alla fine per la precisione la penultima lanterna ho
sbagliato a punzonare andando alla prima che ho trovato....

Lunghezza reale: 2,33 Km
Dislivello: 83 metri (dato poco attendibile)
Tempo : 12 minuti 11 sec
Ritmo medio: 5’14”
Velocità media: 11,5 Km/h
Frequenza cardiaca media: 163 bpm

Un bel allenamento, peccato la mia assenza alla gara di domani a Collecchio, ma per il parco Lambro e il titolo Sprint lombardo ci sarò e sarà battaglia!

domenica 10 febbraio 2008

A Brinzio Inizia la stagione agonistica...“quasi”

Foto del mio percorso "effettivo" memorizzato da Forerunner 305

e sovrapposto su carta tridimensionale ( in basso si riconosce Brinzio)


Stimolato dalla sfida lanciata da Ale-Super-Dipa, passa in archivio la prima uscita per il 2008.
Brinzio, immersa nel parco Del Campo dei Fiori di Varese, questa mattina era baciata da un sole decisamente primaverile, mentre la neve ricopriva ancora gran parte della stretta vallata, soprattutto quella esposta a nord (presente anche una gara di sci da fondo)
Temperatura rigida, ma la tensione e la voglia di cimentarsi con la cartina con sole curve di livello è alta e non mancano i “cavalli di razza” con cui confrontarsi.
Veniamo alla gara vera e propria grazie anche alla “super tecnologia” del Forerunner 305, un orologio satellitare con mille funzioni e mille meraviglie (da non perdere!) posso ricostruire il percorso “al metro” con una serie di parametri da analizzare per impostare i successivi allenamenti (il collegamento con google eart è dir poco fantastico, sembra di essere ancora nel bosco a correre)
Nei Primi punti mi funziona solo l’orientamento “spannometrico”, cerco di leggere le curve di livello e l’azimut della bussola, ma vado a zig zag come un ubriaco sempre dietro a cercare di capire dove sono e non mi ci ritrovo.
Tutto questo dura fino alla quinta lanterna, poi comincio ad entrare in carta e a regime con il fiato e così vado decisamente meglio. Per la n.8 (e non solo) avrei preferito avere anche le linee del nord, ma arrivo comunque giusto anche se un pò lento. Alla 14 raggiungo Gatti e la concentrazione scende così ci perdiamo nell’andare alla 15 allargando troppo a destra, peccato ci lascio credo un paio di minuti.
I dati complessivi sono i seguenti:
distanza percorsa 5,27 Km,
ritmo medio 8:40/km,
Velocità media 6,9 km/h,
velocità massima 16,5 km/h,
calorie 396 cal,
frequenza cardiaca media 168,
frequenza cardiaca massima 178,
salita 405 metri (ma da indagine nei vari blog dove è stato testato

risulta che questo è il dato meno preciso in assoluto e da una parte mi dispiace).
Per quanto riguarda il tempo in cui il mio battito è rimasto
nella zona 4 cioè al 75% (e per la precisione da 148 a 168) per 18 minuti
nella zona 5 dove siamo al 90%( 168 a 185) per ben 27 minuti.

In rosso il mio percorso, anche se mi è scappata la penna alla 12.

Nel complesso una buona prova…per mettere in risalto le mie tenue capacità di leggere le curve di livello o l’azimut: da allenare intensamente.
Piacevole il clima gara e le relazioni sociali prima e dopo la gara.
La prima gara nel Varese Orienteering è archiavata nel bene e

dove vince Luca con una grande prestazione su Alessandro Manzoni,


settima Claudia nella assoluti femmine a solo 15 minuti dai "quasi nazionali".

domenica 3 febbraio 2008

“Due libri è meglio che…one”

Apro questa rubrica con due libri “sportivi” che daranno sicuramente ottimo cibo alla mente dopo gli intensi allenamenti fisici dell’inverno….
Ma andiamo con ordine

“L’angelo di Coppi” di Ugo Ricciarelli è un piccolo libricino rosa con tanti piccoli racconti di altrettanti famosi sportivi. Tanti piccoli gioielli in una collana dove lo sport e la sua dimensione umana regnano sovrani. Bellissimo il racconto del mitico fondista cecoslovacco Emil Zatopec.

Secondo libro: “Scusa New York vado di corsa” di Adriano Berton è un libro toccante e meraviglioso allo stesso tempo. Anche i semplici “tapascioni” della domenica o gli orientisti senza assillo della lista base possono qui trovare ispirazione, semplicità e consigli per le loro corse e per dare un senso alla vita di corridore. Una sfida questa vinta da Adriano con la partecipazione alla maratona di New York in poco più di 6 ore e se sembrano tante provate a leggere cosa gli è successo quando aveva 10 anni…

sabato 2 febbraio 2008

Alpe Devero 2 "la vendetta"

Micro-cronaca della due giorni all'Alpe Devero.

Sabato si parte con qualche piccolo problema d'equipaggio, ma felicemente risolto dal Capo gita nonchè presidente Massimo.

Ci accoglie l'Alpe Devero con tanta bellissima neve, stimata fino a quasi due metri.

Il rifugio Cai è pieno e le stanze non sono proprio delle reggie, ma il gestore ci assicura che farà caldo perchè nella notte ogni ora si accende per 15 minuti la stufetta elettrica. In effetti ci si sveglierà la mattina con vampate di caldo.

Dopo un bella passeggiata con un tramonto dai colori delicati e lievi, siamo a tavola per una partita a carte in attesa della cena con menù rigorosamente monouso: pasta al ragu e polenta con spezzatino o per i vegetariani formaggio. A dir la verità niente di eccezzionale.

La notte è superba e la volta celeste trapunta da mille stelle, galassie ci lascia a bocca aperta, purtroppo la luna si farà vedere solo in mattinata.

Siamo lenti a partire con le nostre ciaspole ai piedi per piccoli problemini di salute, ma alla fine eccoci pronti per la spedizione.

Finalemente posso usare il GPS da polso Forerunner 305 che calcolerà percorso, dislivello, frequenza passi, velocità, lunghezza, tempi di pausa, frequenza cardiaca e chi più ne ha più ne metta. Devo anche essere sincero con qualche problema perchè le funzioni sono così tante e non sono ancora avvezzo al loro utilizzo migliore e infatti più di una volta la rilevazioni dati si è interrotta.

Dopo una bella salita siamo al paese di Crampiolo e seguiamo i cartelli verticali che spuntano solo per pochi cemtimetri dalla neve. Tracce di ciaspole ci mandano fuori strada e non bastano tre grandi orientisti per trovare la strada giusta, non ci resta che fare azimut per riprendere "L'autostrada" che ci eravamo lasciati sfuggire al primo bivio.

Siamo ai laghetti di Sangiatto con un bel sole , ma anche con raffiche di vento. Paola e Fabiana si fermano, mentre il resto prosegue in salita, verso la forcella che ci permetterà di vedere un paesaggio da favola e il lago: illusione. Gli ultimi 100 metri di dislivello sono fatti quasi senza sforzo perchè sospinti da un vento incredibile (al TG della sera dirà sopra i 100 km all'ora!!!).

In cima ci stiamo poco è impossibile vedere; la discesa è spettacolare perchè tagliamo senza problemi in neve fresca, farinosa e bellissima con ovvie cadute.

Pranzo al sacco con tutto il gruppo e poi la discesa. Le forze ci sono ancora e così decidiamo una deviazione per il lago e la diga, sul sentiero che fra poco più di un mese vedrà la gara di Ciaspole dell'Alpe Devero.

Strana sensazione camminare sul lago ghiacciato (a casa rivedrò il percorso con il GPS sulla mappa virtuale satellitare tagliarsi sul blu cobalto del lago) per poi prendere una scorciatoia che ci porta in salita, ma in realtà da nessuna parte, e così ritorniamo mogi mogi per la strada dell'andata.

Il rifugio CAI è stracolmo di gente e così andiamo alle auto e a casa. Lungo la strada ci fa conpagnia un tramonto a dir poco spettacolare per colori (un rosso intenso e profondo) e mirabolanti disegni.

Una piacevole passaggeta, una piacevole compagnia, un'esperienza da rifare con la luna piena.