sabato 16 febbraio 2008

Parco Forlanini…allenamenti e ricordi …vicini e lontani.

Mattinata bigia, fredda, invernale al 100%. In moto soffro un sacco il freddo alle mani, anche se il termometro del cruscotto segna 4/5 gradi sopra, la percezione è esattamente del contrario, 4/5 gradi sotto.

Un grazie all’UL (Unione Lombarda) per l’allenamento e l’accoglienza; un grazie ai tanti amici che fino all’anno scorso erano compagni di società: Stefano Galletti, Adele, Dario, Martina, Marco, Steven e tutti gli altri.

I ricordi (faccio fatica anche a contarli) si perdono nella notte dei tempi: tutte le mattine con la tuta di d’ordinanza del caro, vecchio I.S.E.F. varcavo l’ingresso del centro Saini alle ore 8.30 per iniziare una delle bellissime lezioni pratiche universitarie.
A volte il nostro prof. Mauro Franco (un monumento per l’I.S.E.F. Lombardia) ci portava a correre nel parco e a sperimentare le varie possibilità di “proporre una lezione di Educazione Fisica senza niente”, in uno spazio non strutturato o codificato come può essere una pista di atletica, un campo di rugby o altro (in termini tecnici sono le attività o jeux de pleine nature o plein-air). Mitica, nei miei ricordi, la lezione sulla “termoregolazione” del nostro corpo, passata alla storia come la prova del fuoco (ops del freddo) raccontata dai “nonni” del terzo anno a noi primini.
In una fredda mattinata d’inverno, possibilmente e preferibilmente con neve, nebbia e comunque con tanto freddo, si usciva a correre indossando i pantaloncini corti e basta!!!
Naturalmente si correva come dei matti per “scaldarsi” mentre le battute, il clima goliardico e gli sfottò tipici dell’università si sprecavano, rendendo il tutto più divertente e sopportabile (provare per credere).
Al rientro in palestra, le sensazioni fisiche che si provavano erano da analizzare per capire quali erano i meccanismi che il nostro corpo metteva in atto per contrastare il freddo.

Dopo queste digressioni nostalgiche forse è meglio tornare all’allenamento “long”.
Mi avvalgo ancora del Forerunner 305 e delle sue mirabolanti prestazioni.


Primo tentativo di sovrapporre:
1- percorso effettivo
2 - cartina d'orientamento
3 -foto aerea dal satellite.

1) Primo allenamento: percorso LONG con cartina normale: tutto regolare, alcune lanterne erano posizionate nelle canalette e solo quando eri a pochi metri le potevi vedere, anche in cartina il simbolo era troppo piccolo e poco incisivo (soprattutto per quanto riguarda il colore).

Lunghezza reale: 3,53 Km
Dislivello: 131 metri (dato poco attendibile)
Tempo : 17 minuti 10 sec
Ritmo medio: 4’ 52”
Velocità media: 12,3 Km/h
Frequenza cardiaca media: 157 bpm


2) Terminato il primo giro si prendeva una nuova cartina e si partiva per il secondo giro: la carta era muta (anche senza scala, ma con le linee del nord) e si doveva procedere con navigazione ad azimut. Alcune volte il mio azimut era “deviato” da altre lanterne, che poi non erano le mie, oppure mi fermavo alle lanterne trovate sul mio azimut ma troppo presto.

Lunghezza reale: 2,26 Km
Dislivello: 61 metri (dato poco attendibile)
Tempo : 12 minuti 07 sec
Ritmo medio: 5’21”
Velocità media: 11,2 Km/h
Frequenza cardiaca media: 161 bpm

3) Arrivati alla lanterna svedese si partiva per il percorso a memory (alcune lanterne avevano anche due tratte da memorizzare), ho il sospetto che alla fine per la precisione la penultima lanterna ho
sbagliato a punzonare andando alla prima che ho trovato....

Lunghezza reale: 2,33 Km
Dislivello: 83 metri (dato poco attendibile)
Tempo : 12 minuti 11 sec
Ritmo medio: 5’14”
Velocità media: 11,5 Km/h
Frequenza cardiaca media: 163 bpm

Un bel allenamento, peccato la mia assenza alla gara di domani a Collecchio, ma per il parco Lambro e il titolo Sprint lombardo ci sarò e sarà battaglia!

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