La trasferta parte con il sole, ma ben presto il tempo si trasforma e diventa squisitamente invernale. Dopo anni di passaggi lungo l’autostrada con la fatidica frase “la prossima volta ci fermiamo a quel castello” e… finalmente, approfittando della giornata del FAI, visitiamo il castello di Ala Avio. Nei punti più significativi, alcune giovanissime guide, ci davano le informazioni essenziali (erano studenti di prima media), sotto la supervisione della guida ufficiale che integrava il tutto. Decisamente bello e particolare visto che nel maschio centrale, dopo 3 piani vuoti, si arriva nella stanza dell’Amore: una gran bella stanza con il soffitto a volta. Dalle molte feritoie: si domina la valle. Affreschi, in parte ristrutturati e in parte persi, con scene d’amore molto audaci per quel tempo: addirittura viene rappresentato un bacio tra due amanti.
Gara Campionato Trentino
E’ meglio dire subito le cose come stanno: non mi è piaciuta e per molti fattori.
1 Ho pedalato per il 95% su asfalto
2 Troppi punti li ho passati due volte: avrò sbagliato la scelta della strada!!!
3 Salite per la massima pendenza e discese con la massima pendenza
4 I codici e il numero sequenza erano poco leggibili (soprattutto quando situati nei centri abitati)
La 1° secondo me, non era posizionata giusta: la lanterna era all’inizio del ponte ovest, invece il cerchietto era centrato all’inizio a est .
Dopo la 3° mi sono un pò stufato di fare asfalto. La concentrazione e le gambe viaggiano a ritmo ridotto pensando alla gara di domani.
Alla 6° faccio un bell’errore, ma anche alla 9 non sono da meno visto che vado prima alla 10. Per fortuna mi accorgo e così pedalo verso la 9 e incrocio Stefano Mattiotti che va come un “treno”. Mi ha preso tre minuti e già non lo vedo più: la gara ormai è andata. Un bel guado mi fa meditare “passo o non passo….passo” finendo a mollo e non di poco. Altro guado, poco prima della 100 ops della 50.
Arrivo in discesa (!!!!). Un bel rettilineo. Gli ultimi 20 metri sono nell’erba, a fianco della strada. Li il buon Fabio, a ridosso del finish, mi dice piano piano (ma non era pieno pieno)…..mentre sto cercando di frenare sull’erba liscia finisco nell’abbattere in parte il paletto.
Stefano purtroppo ha punzonatura mancante e così arrivo secondo dietro ad uno strepitoso Stefano Demattè.
B&B a Roncegno Monte Tesebo
Da poco ristrutturato, abbarbicato al fianco della montagna, ci accoglie Stefania con una buona e ristoratrice tisana accompagnata da una torta ottima.
Le camere sono denominate come le piante, la nostra è “la malva” e la vista sulla vallata ripaga il costo dell’alloggio. In realtà la gentilezza, la cortesia, la prima colazione da favola (una torta di fragola “spaziale”) e tanti piccoli/grandi accorgimenti hanno reso estremamente piacevole il soggiorno purtroppo troppo breve e con un clima uggioso e bigio (se vi capita andate)
2° prova di Coppa Italia
Fa freddo, il tempo non promette niente di buono, la voglia di pedalare non c’è.
Paola si rintana in auto a leggere, mentre preparo il mezzo. Ieri mi sono dimenticato, alla partenza, di far partire il Forerunner, oggi non succederà e soprattutto dovrò rimanere concentrato fino alla fine.
In partenza la tensione si stempera e la voglia di gareggiare aumenta grazie alla chiacchierata con Stefano Demattè: anche oggi sono l’ultimo a partire.
Scelgo la strada sicura per la prima, non fidandomi del sentierino con pedalabilità ostacolata (!!!!).
Agli intertempi prendo ben 1 minuto e mezzo da Stefano in pratica ho impiegato il doppio del tempo: eppure non ho sbagliato e ho pedalato. Forse sono partito troppo prudente o poco riscaldato?
2° non mi fido dei piccoli sentieri tra i vigneti e scendo sulla strada asfaltata, passando vicino anche alla mia 10 e pago poco pegno.
3° vado un po lungo e vedo sbucare un atleta da dietro la serra giro la bici e torno indietro.
4° mi ritrovo un bel “lavori in corso” con tanto divieto di accesso, per fortuna un signore mi invita a proseguire infischiandomi delle ruspe, dei buchi e delle transenne (nel comunicato gara e ne in cartina nessun accenno).
6° in cima ad una ripida salita per poi scendere (a piedi) per una scalinata
7° non riaccorgo che vado bene di gamba e supero il bivio, retromarcia
8° scelgo di tornare indietro, superare il ponte e poi il sentiero mi porta diretto alla lanterna
9° in un primo momento penso di tornare indietro, ma poi opto per arrivare sulla strada asfaltata e in punzonatura vedo Cantù partito 3 minuti prima di me
10° Cantù mi fa da lepre ma ad un bivio sceglie un’altra strada, mentre io scelgo la via più sicura e diretta
11° e 12° scelte obbligate
13° devo pedalare forte per tenere a distanza Cantù ma in prossimità di un bel cancello chiuso, mi riprende
14° ho letto e progettato prima la strada. Appena timbro vado sicuro sotto il ponte in cerca della strada persa nel letto del fiume… dopo sull’asfalto andiamo lunghi
15° giù diretti e così pure la 16°, manca solo il giro di pista, mentre Paola (in attesa da parecchio tempo) mi incita e do così fondo alle mie ultime energie.
1° classificato con 1 minuto di vantaggio su Stefano (partito alla grande e sul finale si è fatto mangiare tutto il vantaggio), mentre Scalabrin pedala alla grande ma alla fine mancano le ultime lanterne, forse un guasto!
Foto gara
14 anni fa
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